Con il perdurare della grave siccità che sta mettendo a dura prova tutto il nord Italia, e che investe direttamente anche il nostro territorio con i primi sei mesi dell’anno più asciutti di sempre, l’amministrazione varesina emana l’ordinanza per limitare il più possibile l’utilizzo di acqua potabile.
Il deficit idrico che interessa il territorio fa sì che dal 1 dicembre 2021 al 20 giugno manchino 516 mm di pioggia, l’equivalente di circa un terzo di tutta la pioggia invernale: una situazione allarmante che, con il Verbano al di sotto la soglia di magra da molti mesi, è ulteriormente aggravata dalle elevate temperature registrate nel mese di giugno, che ha visto il superamento di record storici in tutta Italia. Dati che hanno portato l’amministrazione varesina, che già nei giorni scorsi aveva avviato una campagna di sensibilizzazione, a disporre ora una serie di misure volte all’effettivo risparmio idrico.
L’ordinanza prevede quindi il divieto di utilizzo di acqua potabile per lavare veicoli su aree pubbliche e private, se non presso gli impianti autorizzati, dal momento che quest’ultimi sono provvisti di attrezzature a basso consumo; di non riempire le piscine private, sia interrate sia fuori terra, mentre per le piscine private già piene è vietato effettuare il ricambio dell’acqua mediante svuotamento e riempimento. Sono escluse dal divieto le piscine presenti in impianti sportivi, palestre, case di cura, centri di riabilitazione, centri SPA e fitness e strutture ricettive.
Per quanto riguarda gli impianti di irrigazione automatici e programmabili, pubblici e privati, l’ordinanza prevede che vengano utilizzati esclusivamente dalle ore 2:00 alle 4:00; mentre è consentito innaffiare i giardini e orti mediante sistema tradizionale a bassa efficienza, con il classico tubo di plastica, soltanto nella fascia oraria compresa tra le ore 20:00 e ore 22:00, e per non oltre un’ora al giorno.
E’ vietato inoltre riempire vasche di accumulo non strettamente legate ai fini produttivi. E’ vietato effettuare esercitazioni antincendio e prove di impianti antincendio con utilizzo di acqua potabile qualora non strettamente necessarie ad affrontare una potenziale emergenza.
Le violazioni alle disposizioni dell’ordinanza sono soggette alla sanzione amministrativa pecuniaria compresa tra 25 e 500 euro, ai sensi dell’art. 7 bis del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
Il Comune, tramite la campagna di sensibilizzazione già avviata e che proseguirà fino al perdurare dell’emergenza, invita poi la cittadinanza all’adozione di comportamenti virtuosi atti a favorire il risparmio idrico. Tra le buone pratiche, ci sono quella di verificare che non ci siano perdite dai rubinetti, mantenendoli comunque aperti solo per il tempo strettamente necessario richiesto dall’uso specifico ed avendo cura di applicare ad ogni rubinetto idonea ghiera frangigetto, che può ridurre i consumi d’acqua dal 30 al 40%; a controllare periodicamente anche la parte non visibile dell’impianto idraulico interno, per verificare l’assenza di eventuali perdite; a non lasciare scorrere l’acqua inutilmente; se possibile a preferire la doccia, che richiede quantità di acqua comprese tra 25 e 80 litri, al bagno, che ne consuma mediamente da 200 a 250; utilizzare lavatrici e lavastoviglie soltanto a pieno carico e nelle ore serali o notturne; lavare le verdure a mollo anziché con l’acqua corrente affinché l’acqua residua possa essere successivamente riutilizzata per innaffiare fiori e piante; a recuperare, ove possibile, l’acqua piovana in bidoni collocabili in giardino, purché muniti di apposito coperchio, per tutti gli usi non alimentari.