Nelle sale di Villa Mirabello saranno esposte venticinque opere del maestro di Bagheria tra cui il celebre dipinto “Spes contra spem”
Sarà inaugurata sabato 18 maggio ai Musei Civici di Villa Mirabello la mostra con cui la città di Varese celebra Renato Guttuso, dopo anni di attesa. In esposizione, le ventuno opere oggetto del Comodato d’uso che l’Amministrazione comunale ha stipulato con la Fondazione Pellin, nata a Varese nel 1999 per volere di Francesco Pellin e della sua famiglia per lo studio e la valorizzazione dell’opera di Renato Guttuso, con cui il collezionista ebbe una sodale e lunga amicizia. A queste opere in aggiungono i ritratti dei protagonisti Francesco Pellin, Adriana Pellin e l’autoritratto di Renato Guttuso. La mostra, a cura di Serena Contini, vuole sottolineare il rapporto amicale e di collaborazione tra Guttuso e Pellin: l’evento avviene infatti nell’anno del decimo anniversario della scomparsa del collezionista.
“La mostra di Renato Guttuso a Varese è un sogno che si realizza – dichiara il sindaco di Varese Davide Galimberti – L’Amministrazione comunale ha posto il tema della cultura al centro del progetto di rilancio sociale ed economico della città e, grazie alla Fondazione Pellin, siamo ora pronti ad inaugurare una nuova, entusiasmante, stagione di grandi eventi che proietterà Varese alla ribalta nazionale. Questa mostra, e l’intera operazione culturale, che prevede nei prossimi mesi l’organizzazione di altre esposizioni, eventi e focus per promuovere la collezione anche con scambi tra enti museali – conclude il sindaco – ha l’aspirazione di attirare l’attenzione del pubblico e della critica divenendo espressione della vocazione turistica e culturale che la città di Varese ha riscoperto grazie all’impegno di questa Amministrazione e alle importanti iniziative che stiamo realizzando, tra cui il Festival Nature Urbane”.
“Renato Guttuso è stato uno dei più interessanti artisti e intellettuali del Novecento italiano – spiega Roberto Cecchi, assessore alla Cultura e Turismo – L’artista stabilì un rapporto privilegiato con Varese: vi abitò per trent’anni, a partire dal 1953, nello studio di Velate, a Villa Dotti, di proprietà della moglie. Velate e Villa Dotti furono fonte d’ispirazione e di creazione di opere di grande valore come la La Vucciria, che racconta la città di Palermo, ma venne dipinto nella città giardino. L’esperienza varesina fu intensa per Guttuso che ebbe anche a dire Dipingere è molto eccitante, ma dipingere felici, come mi capita qui a Varese è una cosa meravigliosa. È una città che mi ha aiutato sia attraverso i rapporti personali sia attraverso una conoscenza sempre amorosa del suo paesaggio e delle sue bellezze. Di questa stimolante presenza e di questa stagione intellettuale nella città giardino è rimasto poco – continua l’assessore – ma grazie alla rinnovata attenzione dell’Amministrazione comunale, dopo anni in cui si è continuato a riflettere sull’importanza del legame Varese-Guttuso, si è finalmente concretizzato l’ambizioso progetto culturale che permetterà presso i Musei Civici di Villa Mirabello la visione di opere del maestro di Bagheria”.
LA MOSTRA
Per evidenziare il rapporto amicale tra Guttuso e Pellin, sarà esposto il ritratto del collezionista, della moglie Adriana e l’autoritratto del maestro (L’Atelier). Inoltre il disegno Paesaggio d’Ischia del 1974 dedicato dal pittore al primogenito dei Pellin.Camera sull’Adriatico, Chiaro di luna, Gineceo 1 e Gineceo 2, Figura in piedi sono titoli di alcuni dipinti esposti che permetteranno di cogliere l’essenza dell’artista che ben sapeva rappresentare la sensualità femminile.
Un altro quadro dal forte impatto fa parte dei numerosi omaggi, realizzati da Guttuso, ai maestri che lo avevano preceduto ed ispirato: si tratta di Van Gogh porta l’orecchio al bordello di Arles del 1978.
La sensibilità sociale e politica di Guttuso verrà sottolineata dalla tela Il sonno della ragione genera i mostri, realizzato in seguito alla strage di Bologna del 2 agosto 1980, mentre la sua passione per lo sport verrà evidenziato da Il calciatore. Il calcio, era oltre al pugilato, una passione di Renato Guttuso.
Dieci studi preparatori, anche attraverso delle esplicazioni scritte, guideranno ad una maggiore comprensione della grande tela collocata in mostra, una delle creazioni fondamentali per cogliere la poetica dell’artista, Spes contra spem, risalente al 1982, che rappresenta il valore assoluto della memoria per Guttuso e la sua eredità spirituale. Con questa opera che verrà posizionata nella Sala Ottagonale si chiuderà la mostra.
Non mancherà una suggestione che ricordi la presenza trentennale dell’artista a Varese, nella sua casa di Velate, dove è nato e cresciuto l’affetto reciproco fra Guttuso e Varese che si concretizzò nell’omaggio della città al pittore con il conferimento della cittadinanza onoraria nel 1983.
La mostra sarà corredata da documenti, fotografie, pannelli esplicativi e citazioni tratte da dichiarazioni dell’artista per consentire al visitatore di immergersi nel mondo del pittore e resterà aperta fino aaale festività natalizie.