Varese punta al rilancio del territorio attraverso la scommessa sull’industria del bello e della cultura. Con un piano programmatico che è stato tracciato prima dell’arrivo della pandemia ma che ora, all’indomani della ripartenza post covid, acquista un significato ancora più incisivo e viene arricchito di nuovi spunti, a partire dalla volontà di riportare alla luce e valorizzare al massimo il patrimonio culturale nascosto della città.
I due luoghi protagonisti di questo rilancio sono il Museo d’Arte Moderna del Castello di Masnago e il Museo Archeologico di Villa Mirabello, che ospiteranno due grandi mostre in partenza nei prossimi giorni.
Il primo è protagonista della mostra “Giappone: disegno e design. Dai libri illustrati Meiji a i manifesti d’arte contemporanea”. Una rassegna creata a partire dalla scoperta di uno dei tesori nascosti della nostra città, costituito da rari e antichi libri provenienti dal Sol Levante, conservati negli archivi storici della Biblioteca Civica, da cui poi sono stati realizzate raffinate stampe direttamente a Kyoto.
Il secondo museo invece ospita la mostra “Terra d’acqua – La civiltà delle palafitte. L’isolino Virginia e i laghi varesini tra 5600 e 900 a.C.”, una rassegna che mira alla divulgazione del patrimonio archeologico preistorico che contraddistingue le terre d’acqua del nostro territorio. Nelle sale di Villa Mirabello una serie di video, installazioni, ricostruzioni sperimentali e incredibili reperti archeologici dell’antico sito palafitticolo sul Lago di Varese, una delle più rilevanti testimonianze preistoriche dell’arco alpino.
«Ripartire sotto il segno della cultura significa rendere il patrimonio storico-artistico interno una reale risorsa – dichiara il sindaco Davide Galimberti – Una sfida che ha lo scopo di valorizzare le ricchezze culturali del nostro territorio come ragione di crescita, promuovendo l’immagine della nostra città come meta del turismo culturale. Un rilancio che si pone tra gli obiettivi quello di attirare il turismo di prossimità, oltre che di creare un forte legame con gli istituti scolastici, per lo sviluppo di una didattica museale, e con istituti universitari attraverso percorsi di ricerca scientifica, come è avvenuto ad esempio per la preparazione della mostra sul Giappone».
Non solo, il Castello di Masnago è protagonista di una programmazione espositiva a lungo termine, che prevede il riallestimento di una sala dedicata al percorso dello scultore Vittorio Tavernari, grazie alla donazione degli eredi; una mostra con opere concesse dagli eredi di Luciano Giaccari, l’artista varesino pioniere a livello internazionale nel campo della video d’arte; la riprogrammazione della personale “Exxistere” di Silvio Monti, artista che ha esposto le sue opere e lavori su carta stampata in tutto il mondo. Infine l’organizzazione della mostra conclusiva del bando dei beni restaurati “Tesori nascosti”, in collaborazione con Fondazione Comunitaria del Varesotto.