«Se salta il sistema dei Comuni, saltano i servizi per i cittadini». Il sindaco di Varese Davide Galimberti riprende l’appello del presidente di Anci Antonio Decaro: le misure per limitare il propagarsi del coronavirus hanno limitato spostamenti e investimenti; buona parte dell’Italia è forzatamente ferma e il rischio per tante realtà è grande. «Non esageriamo – prosegue Galimberti – se parliamo di fallimento. Pensate a tutto quello che ruota attorno ai palazzi comunali: scuole, servizi sociali, trasporto pubblico, iniziative culturali e sportive. Stiamo continuando a garantirli, seppure con i debiti accorgimenti. Noi Comuni siamo davvero in prima linea, i primi cui i cittadini si rivolgono. Ma abbiamo bisogno di aiuto».
La richiesta dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani è che al decreto “Cura Italia”, «che bene ha fatto – secondo Galimberti – a imprese, famiglie e mondo del lavoro», ne segua quanto prima uno dedicato agli enti territoriali.
«Il problema – afferma l’assessore al Bilancio di Palazzo Estense Cristina Buzzetti – è duplice: se da un lato, infatti, ci troviamo a sostenere anche economicamente i servizi che servono a fronteggiare l’emergenza, dall’altro abbiamo l’esigenza di garantire gli equilibri di bilancio. Quantificare nel dettaglio perdite e necessità è al momento difficile, data la complessità di una situazione costantemente in evoluzione, ma siamo al lavoro anche su questo. Certo, non sono numeri piccoli. Basti pensare che qualche sindaco ipotizza di chiedere al Governo ‘almeno due miliardi’ per i Comuni nel prossimo decreto».
Alle realtà socio assistenziali, al trasporto e alle scuole, si possono poi aggiungere altri servizi garantiti, come quello della raccolta rifiuti.
«Sin dal primo minuto – conclude Galimberti – abbiamo collaborato con tutti i livelli istituzionali. Illustri economisti affermano che per superare questo momento occorrono ‘investimenti e un fisco leggero’. Bene, da parte nostra e per quanto ci compete, ci siamo già attivati con la rimodulazione di alcune imposte e con i tanti interventi che stiamo portando avanti in città. Stiamo facendo l’impossibile, ma rischiamo di assistere a una crisi per gli enti locali ben superiore a quella del 2008. Così mi unisco al presidente di Anci Decaro nel chiedere al Governo e alla Regione un segno tangibile di attenzione verso quello che facciamo quotidianamente».