Ristrutturare l’esterno della propria casa e farlo usufruendo della detrazione fiscale per il 90% delle spese sostenute. Il “Bonus facciate”, questo il nome coniato per la misura prevista dalla Legge di Bilancio 2020, muove i primi passi anche a Varese: gli edifici potenzialmente interessati sono oltre diecimila, per l’esattezza 10.498. Per aiutare i cittadini a comprendere e sfruttare gli incentivi il Comune aprirà nelle prossime settimane uno sportello dedicato. Si potrà trovare a Palazzo Estense e fornirà tutte le indicazioni utili, dall’accertamento che il proprio stabile rientri in quelli previsti per il bonus alle informazioni sui documenti necessari per dare il via ai lavori.
L’elenco delle spese ammesse alle agevolazioni comprende tutti quegli interventi che hanno l’obiettivo di recuperare e restaurare una facciata: intonacatura, pulitura, verniciatura, ripristino di balconi, ringhiere, frontalini, ornamenti e fregi. Esclusi dal bonus, invece, i lavori sugli impianti di illuminazione, sui pluviali, sugli impianti termici e sui cavi esterni.
«Apriamo uno sportello dedicato a questo servizio – afferma il sindaco Davide Galimberti – per venire incontro ai varesini e incentivarli a scoprire tutte le potenzialità di questa novità. Quella che abbiamo davanti è un’opportunità non solo per i proprietari degli immobili, che ne avrebbero chiari benefici economici, ma per tutta la città. Edifici con facciate nuove, pulite e ordinate darebbero un nuovo volto a Varese, migliorando ulteriormente la sua bellezza per tutti quanti ci vivono e per coloro che vi arrivano per lavoro o turismo».
Il bonus è esteso dalla Legge di Bilancio sia alle case private sia ai condomini che si trovano nelle zone A, quelle cioè che contengono agglomerati urbani con carattere storico, artistico o di particolare pregio ambientale e che a Varese contano 1.831 edifici, e nelle zone B, che comprendono le parti di territorio totalmente o parzialmente edificate, per un totale in città di 8.667 strutture. Sempre il testo approvato dal Parlamento prevede che gli sgravi possano essere richiesti per le spese documentate e sostenute durante il 2020, lasciando quindi l’opportunità di godere dell’incentivo anche a quanti abbiano cominciato i lavori nel 2019 e li paghino nell’anno in corso.
Già definite le modalità di fruizione della nuova detrazione, ovvero 10 quote annuali di pari importo, a decorrere dall’anno di sostenimento delle spese e nei nove successivi. L’incentivo non cancella comunque altri sgravi come quelli dell’ecobonus, delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie, del sismabonus o del bonus mobili. Nelle prossime settimane sarà poi anche l’Agenzia delle Entrate a fornire ulteriori dettagli sulle modalità di applicazione della misura.