L’opera barocca approda a Varese in una prima assoluta. È in programma giovedì 14 aprile al Cinema Teatro Nuovo la messa in scena di “Apollo e Dafne” di Georg Friedrich Händel e “Livietta e Tracollo” di Gian Battista Pergolesi: due rappresentazioni interamente made in Varese che non solamente aprono il palco del Nuovo alla lirica, ma portano per la prima volta in città l’opera barocca.
La rassegna Varese Re-Live, organizzata da Filmstudio 90 APS, Giorni Dispari Teatro APS e Associazione Ma.Ni, con il supporto della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate e in partenariato con il Comune di Varese, presenta così una novità assoluta: la messa in scena è prodotta da Giorni Dispari Teatro all’interno del progetto InOpera Barocca. «Con questa rappresentazione Varese esordisce nella produzione dell’opera barocca. Esordisce infatti il progetto InOpera Barocca, iniziativa dedicata a questo specifico genere e che, insieme con il progetto InOpera Factory dedicato invece ai grandi titoli del repertorio, vuole recuperare la storica passione per la lirica che la città ha sempre avuto ospitando, nell’allora Teatro Sociale, importanti rappresentazioni», premette Serena Nardi, direttore artistico della rassegna Varese Re-Live insieme con Giulio Rossini, e regista dell’appuntamento operistico. «Inoltre con questa rappresentazione avviamo una proficua collaborazione con l’Orchestra Canova di Varese, una delle giovani realtà più interessanti nel panorama nazionale che diventerà orchestra stabile delle prossime produzioni del Varese Estense Festival. La direzione è affidata a Enrico Saverio Pagano, inserito da Forbes Italia l’anno scorso tra i 100 leader del futuro under 30».
Nuova la messa in scena, nuovo anche l’accostamento. Come spiega Enrico Saverio Pagano: «È probabile che sia la prima volta che queste due opere, tra loro molto diverse, siano accostate nella messa in scena. Livietta e Tracollo è un intermezzo buffo il cui carattere popolare e immediato si ritrova anche nella scrittura musicale. Il ritmo drammatico è serrato, con una prevalenza dei recitativi rispetto alle arie. Mancano sia i virtuosismi sia il carattere patetico altrimenti abbondanti dell’opera seria. Questo è dovuto al fatto che gli intermezzi erano destinati a degli interpreti più attori che cantanti, in continuità con quell’unione fra le arti tipica del teatro italiano. Apollo e Dafne invece, in linea con la tradizione tratta dalla mitologia antica, ha un ritmo drammatico molto più lento: le arie sono lunghe, tutte con i da capo, i cantanti si lasciano in topoi e destrezze tipiche dell’opera barocca, il tutto per una trama che potrebbe essere riassunta in poco più di due righe». La storia infatti racconta di Apollo che, dopo aver liberato la Grecia dalla tirannia uccidendo il minaccioso drago Pitone, è inorgoglito e superbo. Si vanta che persino Cupido, nel tiro con l’arco, non abbia la sua abilità; tuttavia la sua arroganza svanisce non appena nota la bella ninfa Dafne.
Interpreti sono Sabrina Cortese (soprano) e Giacomo Nanni (basso). «Due giovani specialisti del repertorio barocco», prosegue Pagano. «Con loro ho già lavorato in passato: sono artisti che girano i teatri di tutta Europa e credo che per Varese sia una grande opportunità poterli ascoltare dal vivo».
Al fianco degli organizzatori, si conferma la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate in un percorso di collaborazione che ha permesso di portare in scena il Don Giovanni di Mozart, la Tosca di Puccini (rinviata a causa della pandemia, sarà recuperata il 6 ottobre al Teatro Città di Varese) e Le nozze di Figaro di Mozart in occasione del Varese Estense Festival dell’anno scorso. «La crescita di un territorio passa anche e soprattutto dalla cultura. », osserva il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. «Come banca locale di riferimento e come Credito Cooperativo sosteniamo le iniziative di valore capaci di guardare al futuro».