Dopo un incontro del sindaco Galimberti con la comunità ucraina presente a Varese, ieri sera si è tenuta una prima riunione dell’amministrazione comunale con le diverse realtà attive sul territorio in tema di assistenza umanitaria. L’obiettivo è strutturare il sistema dell’accoglienza per aiutare i profughi in fuga dall’Ucraina. Presenti all’incontro, oltre al sindaco Davide Galimberti e gli assessori Rossella Dimaggio, Roberto Molinari e Raffaele Catalano, anche la Protezione Civile Comunale, Monsignor Luigi Panighetti, don Marco Casale di Caritas, Filippi Simone di Croce Rossa Varese, Graziella Buglia di Banco Nonsolopane, Luca Dal Ben di Cooperativa Ballafon.
“Ci troviamo di fronte a un possibile arrivo di profughi in Europa, famiglie con bambini in fuga dalla guerra – dichiara il sindaco Davide Galimberti – Il tema principale è quello di farci trovare pronti ad aiutarli, strutturando al meglio il sistema dell’accoglienza attivando una rete con le realtà già attive sul territorio. Importante sarà anche convogliare in azioni coordinate il desiderio di partecipazione che molti cittadini hanno già espresso.”
Dall’incontro è emerso che in questa fase il modo più efficace e sicuro per chi volesse dare un aiuto immediato alla popolazione ucraina è quello di affidarsi alle organizzazioni più strutturate attraverso donazioni, in ragione della difficoltà attuale di far arrivare beni di altro tipo. Per chi volesse mettere a disposizione alloggi liberi, può inviare le segnalazioni all’email attivata dal Comune di Varese ucraina@comune.varese.it.
“E’ importante tener conto che si tratta in prevalenza di donne con bambini – prosegue Galimberti – e che probabilmente si tratterà di una permanenza a medio lungo termine, con la necessità di predisporre luoghi d’accoglienza stabili e strutturati. Nell’attesa delle disposizione da parte del governo, è importante essere pronti, considerando tutti gli aspetti dell’accoglienza, dai bisogni primari, come cibo e alloggi, ad altri come l’aspetto linguistico ed educativo, data la presenza di molti bambini”.
“Nelle prossime ore a livello locale dovremo valutare una modalità concreta per esprimere reale solidarietà – spiega monsignor Luigi Panighetti – Oltre alla vicinanza spirituale e umana sarà fondamentale anche attivare un sistema concreto di aiuti e accoglienza”.
A questo incontro seguirà l’attivazione di una rete per coordinare a livello territoriale la gestione dell’accoglienza.