Quasi dieci milioni di euro in aiuti sociali, per l’esattezza 9.651.271. È questa la cifra che, nel bilancio di previsione 2020 del Comune di Varese, è destinata ai Servizi sociali. Numeri approvati dal Consiglio comunale nelle sedute dello scorso dicembre, ma che questa mattina sono stati presentati nel dettaglio alle parti sociali e che questa sera verranno illustrati alla Commissione consiliare competente. Spiccano, nei macro aggregati dei centri di costo, gli aiuti in favore di minori e famiglie, di anziani e di disabili: a ciascuno di questi tre comparti, infatti, verranno assegnati oltre due milioni di euro.
«Oltre l’11% delle risorse comunali – ha affermato l’assessore ai Servizi sociali di Palazzo Estense Roberto Molinari – viene destinato ai più deboli. E stiamo parlando di spesa sociale pura, senza cioè considerare il costo del nostro personale. Se aggiungessimo anche questa voce, infatti, passeremmo dagli attuali 9,6 milioni sui circa 90 complessivi a un totale di 13/14 milioni. Numeri importanti, ma che, quando si parla di persone, non possono mai essere esaustivi. Così come alle grandi voci se ne affiancano altre decisamente più piccole ma ugualmente significative; basti pensare ai 25mila euro che investiamo per pagare le utenze a quanti, diversamente, non potrebbero permetterselo».
I macro aggregati che vedono impegnate le cifre più elevate sono, come anticipato, quello degli “Interventi sociali a favore di minori e famiglie” (€ 2.105.150); dei “Servizi e interventi sociali a favore di anziani” (€ 2.078.500); dei “Servizi e interventi sociali a favore di disabili” (€ 2.349.130). Per i “Servizi del Piano di zona”, di cui Varese è Comune capofila e con la maggiore estensione, verranno investiti € 2.059.593. Le altre voci riguardano i “Servizi e interventi sociali a favore di adulti, Servizio alloggi e NIL” (€ 506.235); la “Promozione sociale” (€ 180.445); i “Servizi generali di programmazione sociale” (€ 61.268, di cui 25mila destinati al pagamento delle utenze di chi è in stato di bisogno); gli “Interventi per il sostegno abitativo” (€ 198.950); gli “Interventi a sostegno della cooperazione e dell’associazionismo (€ 112.000).
«Una chiave di lettura fondamentale da tenere presente – ha proseguito Molinari – è che quello illustrato oggi è un bilancio di previsione prudenziale e che, pertanto, sono state contabilizzate soltanto le voci che allo stato attuale risultano sicuramente coperte. Ulteriori aggiunte potrebbero verificarsi per successive variazioni di bilancio operate dall’ente comunale, per stanziamenti aggiuntivi da parte dello Stato o della Regione, nonché per la partecipazione nel corso dell’anno a bandi per risorse destinate al mondo del sociale».
Nelle singole voci di intervento sono tre quelle che superano il milione di euro: al “Ricovero di minori per affidamento giudiziale” sono destinati € 1.620.000; mentre per l’“Inserimento disabili in centri a regime diurno” e per il “Ricovero disabili in centri residenziali” sono investiti rispettivamente € 1.055.000 e € 1.129.000.
«Per comprendere in particolar modo questi ultimi due dati – ha concluso l’assessore – bisogna tenere presente che la retta media di un ricovero diurno tocca i 1.900/2.000 euro al mese, mentre per un ricovero residenziale ne occorrono in media 3.000».
Tutte le misure contenute nel bilancio preventivo coinvolgono 1.746 beneficiari, tenendo conto soltanto di quelle persone fisiche o famiglie che sono oggetto di una prestazione sociale con esborso economico a carico del Comune. Da questo conteggio sono esclusi i destinatari di prestazioni non economiche che vengono erogate tramite l’impiego di personale comunale e le prese in carico “leggere”. Il numero totale degli assistiti dai Servizi sociali di Palazzo Estense è invece pari a circa 4.500 persone.