Terminati gli interventi di consolidamento del versante di via del Ceppo: due mesi per mettere in sicurezza uno dei punti più fragili della montagna; cronoprogramma rispettato nonostante il maltempo che ha più volte rallentato gli operai. Sono di nuovo a disposizione anche i circa venti parcheggi residenti che si trovano nell’area.
Il progetto, che aveva un valore complessivo superiore ai 150mila euro, prevedeva la realizzazione di una barriera para massi di circa cinquanta metri, a cui poi nel corso dei lavori ne è stata aggiunta una seconda lunga trenta metri, senza però aumentare il costo dell’intervento. Si tratta di difese passive, che fermeranno cioè eventuali massi che si dovessero staccare dal versante. Altro discorso quello relativo alle reti in aderenza, il cui compito è quello di evitare del tutto i distaccamenti, e alla rete antierosione applicata sulla parte inferiore della parete. Proprio quest’ultima sezione ha visto anche il ripristino della precedente barriera di sicurezza a bordo strada. Il totale dell’area coperta, considerando l’altezza della montagna, è di circa tremila metri quadrati.
“Intervenire in un luogo patrimonio dell’Unesco non è mai facile – afferma l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati – ma questi lavori erano urgenti sia per la messa in sicurezza del versante che per la valorizzazione del borgo. Siamo intervenuti con attività complesse e a tratti spettacolari su tutta l’area classificata a rischio alto, che nel 2017 era stata chiusa per mesi a causa di una frana; l’obiettivo era quello di porre rimedio alla fragilità di una montagna che è meravigliosa, ma che in quel punto aveva bisogno di una seria manutenzione e di un intervento radicale. Lo abbiamo fatto completando il lavoro nel minor tempo possibile e coinvolgendo i residenti e ristoratori del borgo nelle varie fasi per diminuire i disagi. Oggi si è fatto un passo in avanti per la valorizzazione del nostro Sacro Monte”.
Tra i momenti più suggestivi dell’intervento, a metà aprile, anche l’arrivo di un elicottero che aveva permesso di portare lungo il pendio putrelle e reti metalliche che, per il loro ingente peso, sarebbero state difficilmente trasportabili in altri modi.