Domenica 29 maggio alle ore 10.30, nella sala conferenze del Castello di Masnago, Fabio Sartorelli, docente di storia della musica al conservatorio Giuseppe Verdi di Milano e all’Accademia Teatro alla Scala, in una conversione-concerto dal titolo “Quando Puccini faceva la pubblicità della penna Parker (e scriveva un’opera Liberty)” indagherà i rapporti tra opera lirica e società tra la fine dell’Ottocento e i giorni nostri. In particolare si discuterà della relazione tra l’opera e la pubblicità nella nascente industria italiana.
Non tutti sanno che molti grandi artisti, a un certo punto della loro carriera, hanno messo il proprio talento al servizio delle aziende e dei loro prodotti. Insomma, hanno fatto la pubblicità. Puccini, per esempio, ha scritto una poesia in rima in lode dell’Odol, un popolare collutorio dell’epoca, e con lui Mascagni, Giordano e, forse non proprio volontariamente, perfino Giuseppe Verdi che all’epoca era già morto… ma tant’è.
Riccardo Zandonai, celebrato autore della Francesca da Rimini, ha scritto la pubblicità per la Fiat 509, prodigio meccanico del quale si è occupato anche D’Annunzio. Insomma, l’opera di primo ‘900 rincorre la società, il nuovo pubblico borghese dei palchi, la nascente industria italiana. E lo fa senza arrossire ma anzi consapevole delle ricadute positive che il successo del “made in Italy” potrebbe avere sull’arte e gli artisti di casa nostra.
L’incontro, condotto da Fabio Sartorelli, docente al Conservatorio di Milano e all’Accademia Teatro alla Scala, ripercorre con l’ausilio di video proiezioni ed esempi al pianoforte, le relazioni sussistenti fra industria e musica e ne mostrerà le potenzialità, perfino oggi ad oltre un secolo dai primi pionieristici esperimenti.
In connessione con la mostra tutt’ora aperta presso il Museo del Castello di Masnago, avremo anche un passaggio fra l’opera in musica e il nascente fenomeno del giapponismo.
Ingresso gratuito su prenotazione al link: https://biglietti_puccini.eventbrite.it
www.museivarese.it
Fabio Sartorelli insegna Storia della musica al Conservatorio “G. Verdi” di Milano e “Guida all’ascolto dell’opera lirica e del balletto” all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, dove tiene anche corsi e lezioni in collaborazione con l’Università Bocconi di Milano, come al Piccolo Teatro e per l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È stato ed è tuttora invitato a parlare di opera e balletto dalle maggiori istituzioni italiane e straniere: Fondazione Petruzzelli di Bari, Teatro alla Scala di Milano, Teatro Nazionale dell’Opera di Bucarest, Fondazione Arena di Verona, Milano per la Scala (a Palazzo Clerici), Fondazione Bracco (nel teatrino di Palazzo Visconti), Museo del Novecento, Festival di musica da camera di Mantova, Auditorium Toscanini di Parma, Università degli Studi di Padova ecc..
Per i primi dieci anni di vita dell’Accademia del Teatro alla Scala ha curato i testi di un volume commemorativo edito da Mondadori e, fra il 2012 e il 2013, di due cataloghi dedicati rispettivamente ai costumi delle opere di Puccini e Verdi per la Fondazione Bracco di Milano. Nel dicembre 2014 è uscito il volume Giorgio Strehler, un uomo per Milano, un teatro per l’Europa con suoi contributi, di Alberto Bentoglio e Maurizio Porro, critico cinematografico del Corriere della Sera. Dal mese di febbraio 2016 ha tenuto regolarmente delle conversazioni presso il Museo teatrale alla Scala nell’ambito dell’iniziativa intitolata “Che spettacolo di museo”, riguardante le opere in cartellone nel teatro stesso, con la partecipazione di giovani attori del Piccolo Teatro di Milano.
È da quasi vent’anni direttore artistico di un’importante stagione concertistica. Ha studiato composizione e si è diplomato in pianoforte al Conservatorio di Milano. È laureato con lode in musicologia all’Università degli studi di Bologna.