Abbiamo incontrato Roberta Varani, presidente della prima Consulta giovanile di Varese, creata dal Comune lo scorso mese di aprile. Leggi l’articolo. Le abbiamo chiesto di spiegarci di cosa si tratta, come funziona e quali obiettivi ha questo nuovo strumento pensato per i giovani. Intanto questi ragazzi hanno deciso di mettersi in mostra e farsi conoscere con un primo evento pubblico in programma sabato 26 ottobre in piazza Repubblica.
Ciao Roberta, per cominciare spiegaci cos’è la Consulta giovanile?
«Ai più risulta essere sconosciuta, i pochi che la conoscono non saprebbero ben definirla, ma la Consulta Giovanile del Comune di Varese rappresenta lo strumento messo a disposizione dall’Amministrazione comunale per promuovere lo spirito di iniziativa e il dinamismo dei giovani varesini. Si tratta di un organo composto da ragazzi di età compresa tra i 18 e i 30 anni, che ha come scopo quello di migliorare la qualità della vita dei giovani varesini o di chi, per ragioni di studio o lavoro, trascorre gran parte del proprio tempo a Varese»
Bellissimi obiettivi ma come si conciliano con chi dice che Varese sia un po’ sonnolenta e che offra poco per i giovani?
«Più che sonnolenta mi sembra che manchi una rete, un sistema di comunicazione e sinergia tra i giovani sulle tante iniziative che vengono organizzate in città, in particolare dalle tante associazioni presenti a Varese. Spesso ci si riduce a frequentare gli stessi posti perché non si conosce cosa accade in città; alla fine questa routine annoia e molti giovani il weekend se ne vanno a Milano. Troppo spesso manca interazione e apertura tra gli stessi ragazzi e si finisce a vivere la città in tanti gruppi isolati».
Ci dicevi che questo vale anche per gli universitari
«Esatto, molti studenti non conoscendo cosa offre per loro la città sono spaesati. Diversi ragazzi spesso mi chiedono dove trovare le informazioni su eventi o altro. In questo senso ci piacerebbe che la Consulta possa diventare un punto di incontro, un luogo dove far circolare velocemente le comunicazioni, sui canali che oggi usano i giovani. Faccio l’esempio dei ragazzi che vengono a Varese per l’Erasmus. Sia chi è già qui, sia chi vorrebbe venirci, dovrebbe poter conoscere cosa offre la città in modo semplice e veloce».
Insomma, più comunicazione. Che altro?
«Sarebbe importante anche che venissero organizzate iniziative diverse e più attraenti. Non esiste solo l’aperitivo in centro o le attività di intrattenimento. Gli interessi dei ragazzi e delle ragazze spaziano su diversi fronti: musica, sport, cultura, spettacoli…Tante iniziative le organizzano già le diverse realtà associative presenti a Varese ma altro si potrebbe ancora fare. In questo senso la Consulta può davvero essere un elemento promotore di nuove attività e proposte. Un primo passo però potrebbe essere quello di accordarsi sulle date degli eventi per non sovrapporre troppe iniziative negli stessi periodi».
Come ad esempio?
«Beh, questo potrebbe essere proprio uno dei ruoli della Consulta: diventare un luogo dove anche la programmazione tra le associazioni si svolga in sinergia per dare maggiore valore agli eventi di ciascuno».
Tante idee dunque
«Sì, e non solo. Anche tanta voglia di partecipare e di essere protagonisti. Per fare in modo che la nostra splendida città non si spenga la sera con lo spegnersi delle luci dei negozi. L’obiettivo è quella di renderla sempre più entusiasmante per ragazzi. In questo senso la Consulta può davvero essere d’aiuto all’Amministrazione per accendere i riflettori su quelle che sono le tematiche di maggiore interesse per noi giovani. Per fare ciò non è necessario solo aprire bar o discoteche, ma fare sì che le vere passioni delle nuove generazioni possano trovare terreno fertile, nuove occasioni, e contestualmente sviluppare il patrimonio della città».
Ci hai convinto. La Consulta ci sembra uno strumento che può essere davvero utile per voi ragazzi e ragazze.
«Sì, questa è l’anima della Consulta Giovanile che intende riunire sempre più associazioni di Varese qualsiasi sia il rispettivo settore d’interesse: sport, cultura, valorizzazione del territorio, istruzione, volontariato e politica. Ad oggi la Consulta è composta da 25 associazioni, tra le quali vi rientrano anche alcune scuole di Varese che, attraverso i loro delegati, consentono di orientare le scelte dell’organo per avvicinare il più possibile gli studenti alla città. L’obiettivo è quello di radunare un numero sempre più grande di associazioni, per poter creare finalmente un nevralgico e centrale punto di incontro per i giovani, nonché per lo sviluppo delle nostre idee».
Come pensate di farvi conoscere da altri giovani e associazioni?
«Si potrà cominciare già questo sabato 26 ottobre a partire dalle ore 14 in piazza Repubblica. Abbiamo organizzato una giornata in cui ci saranno dimostrazioni sportive, giochi scientifici, spettacoli di magia, dibattiti politici, attività di prevenzione e informazione, buon cibo e tanta voglia di divertirsi e stare assieme».
Ottimo. Verremo a trovarvi sicuramente. Un’ultima domanda: se una associazione volesse entrare nella Consulta che deve fare?
«È facile! Basta munirsi di una delega del legale rappresentante dell’associazione e di una copia dei documenti di identità del delegante e del delegato a cui allegare una copia del relativo statuto. Dopodiché basterà inviare l’intera documentazione all’indirizzo mail: consultagiovanilevarese@gmail.com oppure a roberta.varani.94@gmail.com e il gioco è fatto».
Tutto chiaro insomma. Se siete giovani o fate parte di una associazione giovanile fatevi sotto, la Consulta vi aspetta!