Università dell’Insubria, mercoledì 11 dicembre. Davide Galimberti entra senza preavviso e senza cerimonie nell’aula S05 del padiglione Seppilli, dopo aver tenuto una lezione straordinaria con i suoi studenti di Giustizia amministrativa al piano di sopra. Cappotto in mano, disinvolto e rilassato, il sindaco di Varese incontra i ragazzi del Seminario di scrittura giornalistica, tenuto da Laura Balduzzi nell’ambito del corso di Scienze della comunicazione di cui è presidente Giulio Facchetti.
Galimberti, che nel 2019 ha compiuto 43 anni ed è primo cittadino dal 2016, dopo la maturità classica al Cairoli si è laureato a pieni voti in Giurisprudenza proprio all’Insubria e ha conseguito qui anche il dottorato di ricerca, con un’interessante tesi sulla responsabilità delle pubbliche amministrazioni.
Gli studenti ricordano la sua carriera e i valori su cui ha fondato la sua candidatura e successivamente il suo operato: solidarietà e legalità, competenza e capacità di confronto. E lui si riconosce, piacevolmente sorpreso dalla precisione con cui è stato descritto. E si racconta per più di un’ora rispondendo a domande a 360 gradi, parlando di attualità e di politica, di ambiente e cultura, ma anche della sua famiglia. Non siede dietro la cattedra, non accavalla le gambe e non incrocia le braccia: si presta a un confronto diretto e sincero con i giovani comunicatori dell’Insubria.
Sindaco Galimberti, il 10 dicembre ha partecipato anche lei al corteo dei 600 sindaci «L’odio non ha futuro», a Milano, al fianco della senatrice Liliana Segre. Cosa rappresenta questo gesto per Varese?
«Permettetemi di fare una banale precisazione: il Comune di Varese ha deciso di conferire la cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre ancor prima che fosse nominata senatrice a vita e ancor prima della campagna mediatica che c’è stata nei suoi confronti. Detto questo, il motivo principale che ha avviato la procedura è stato il fatto che Liliana Segre ha avuto un legame infelice con la nostra città, in particolare con il carcere e in ragione di questo i proponenti di quella mozione hanno ritenuto in qualche modo di conferirle la cittadinanza come segno di una città diversa rispetto a quella che aveva conosciuto all’epoca e di una città dove i valori democratici sono assolutamente solidi. A Milano si è cercato di sottolineare questo fronte comune, attraverso un messaggio positivo di amore anziché di odio in tutto quello che si fa, soprattutto nell’attività istituzionale».
Il 25 novembre è stata la giornata contro la violenza sulle donne e lei ha sempre dichiarato di impegnarsi su questo fronte: in che modo?
«Molto spesso questi fenomeni sono legati ad aspetti di natura sociale. Il compito di una buona amministrazione è di mettere in campo sia politiche tese a evitare queste conflittualità, sia iniziative di tutela. Il Comune di Varese insieme ad altre associazioni del territorio ha dato vita a una intensa attività di sensibilizzazione per fare emergere il problema. Le forze dell’ordine e la magistratura evidenziano che negli ultimi anni, chi è vittima di violenza denuncia gli abusi molto più frequentemente».
Poco tempo fa abbiamo letto tutti la notizia dell’arresto di Paolo Orrigoni, suo avversario in campagna elettorale. Quando ha saputo della vicenda, cosa ha pensato?
«Non ho detto una parola su questo tema ad allora e continuerò a non dire nulla. Credo che in questi casi il silenzio sia la scelta migliore: gli organi giudiziari competenti stanno facendo il loro corso, sono loro a doversene occupare».
Sempre a proposito della Lega: Roberto Maroni sulla Prealpina si è detto tentato a candidarsi sindaco di Varese nel 2021. Cosa cambierebbe nell’affrontare una personalità politica così importante rispetto ad Orrigoni?
«Quello che conta sono i fatti: vediamo se si candiderà veramente. Intanto la mia amministrazione sta dimostrando di aver invertito la tendenza all’immobilismo e all’inerzia che purtroppo la città ha vissuto per tantissimi anni. I cittadini valuteranno sui programmi che abbiamo proposto, ma soprattutto sulle cose fatte».
Lei ha istituito il giovedì come giornata di incontro con i cittadini: ha mai avuto proposte o idee interessanti che poi sono state realizzate?
«È importante che ogni cittadino, senza appuntamento, possa incontrare il sindaco per parlare di progetti, idee e bisogni per migliorare la vita di Varese: abbiamo avuto sicuramente un riscontro positivo e alcune idee sono partite da lì».
Che cosa pensa dell’inquinamento ambientale, di Greta Thunberg e dei giovani attivisti?
«Greta Thumberg rappresenta una generazione. Le tematiche ambientali stanno andando oltre i giovani: stanno sensibilizzando anche le persone in età più avanzata. Penso che oggi esista un consistente gruppo di persone che mette al centro del proprio vivere la sostenibilità ambientale nel quotidiano».
Varese è stata una delle prime città ad aderire al progetto «No mozziconi a terra» lanciato da Striscia la Notizia: ha notato dei miglioramenti?
«Non credo sia possibile vedere dei grandi risultati in poche settimane, ma l’obiettivo è ancora una volta quello di sensibilizzare e per quanto gli addetti sono richiamati a prendere dei provvedimenti, lo spirito non è sanzionatorio».
Le prime tre edizioni di «Nature Urbane» hanno riscontrato molto successo: ci anticipa qualcosa del festival 2020?
«Alcune idee sono già pronte ma l’attività di programmazione inizia una volta concluso il festival. È un’iniziativa dove i cambiamenti ambientali non erano così tanto sentiti, quindi abbiamo anticipato alcune tematiche. Le visite e le esperienze vanno molto bene quindi saranno potenziate».
C’è un collegamento tra la notizia della sua intenzione di eliminare la tassa sugli orti urbani e la candidatura del comune di Varese a «Città Giardino d’Europa» per il 2021?
«La qualità dell’aria della città di Varese è tra le migliori di tutta la Lombardia. Le tematiche ambientali fanno parte della nostra città e quindi dobbiamo costruire una sorta di brand che si posizioni su queste: da questo deriva la candidatura europea a città verde. Il tema degli orti è più legato al sociale, è utilizzato come luogo di aggregazione».
Nella sua biografia sono citate le sue esperienze di studio e di vita a Varese. Ci sono state esperienze all’estero utili o di ispirazione per la sua attività?
«Nei viaggi che ho fatto non pensavo di diventare sindaco, quindi non vedevo le cose in quella prospettiva. Ma le esperienze di studio all’estero sono importanti e mi spiace non averle fatte in prima persona. Ma ai ragazzi consiglio di sfruttare le opportunità di Erasmus».
Come affronta i periodi di stress il sindaco Galimberti?
«Spesso ho momenti di stress, ma raramente hanno effetti sconsiderati, cerco sempre di contare fino a dieci prima di rispondere».
Parlando di solidarietà, quali sono state delle sue particolari azioni solidali?
«È sempre delicato parlare di questioni solidali in prima persona. Parlo per Varese, che ha tante manifestazioni che mettono in evidenza questo impegno, per esempio la cena solidale in piazza in occasione del patrono. Per fortuna i cittadini partecipano sensibilmente, soprattutto noto che i giovani si avvicinano a questi progetti di solidarietà e questo mi rassicura come sindaco».
Il movimento delle Sardine: si sono fatti portavoce di un sentimento comune a molti ragazzi di oggi e hanno creato un nuovo linguaggio. Che cosa pensa della nascita di questo movimento e come vede una possibile manifestazione dei ragazzi a Varese?
«Direi che sono molto felice della nascita di un movimento come quello delle sardine, tra l’altro da poco tempo è nato ufficialmente anche qui da noi a Varese. Credo che faccia bene alla democrazia, un gruppo di giovani impegnato nella vita pubblica del Paese».
Si avvicina Natale: che cosa le piacerebbe regalare alla sua città?
«Vorrei regalare a Varese un collegamento diretto con la città di Milano il cui viaggio viene effettuato al massimo in 29 minuti. Vorrei fare questo regalo alla mia città perché sono stato un pendolare e so cosa significa affrontare questo viaggio ogni mattina».
Intervista a cura di Greta Pennisi, con la collaborazione di Alessia Albani, Riccardo Beretta, Ileana Bosina, Samuela Braga, Alessia Cavallari, Ionela Cavallaro, Lisa Chinaglia, Lorenzo D’Angelo, Jacklin Faye, Ilaria Gelsomino, Allegra Giudici, Gianpaolo Grieco, Marika La Barbera, Martina La Donna, Francesca Macchi, Selin Mastrone, Valentina Olivieri, Martha Paliz Urbina, Arianna Pelusi, Lucia Piedistallo, Cindy Rizzitiello, Alessandra Russo, Giulia Tavecchia, Cristian Zicaro