Il tempo. Marcel Proust dedica un intero libro alla sua ricerca, eppure oggi il tempo appare più simile a “La persistenza della memoria”, il quadro di Salvador Dalì dove gli orologi continuano a scandire le ore e i minuti, ma hanno perso la propria materia, il loro stato di oggetti solidi.
Sembra passato un secolo dall’ultima volta in cui i mesi, i giorni e le ore avevano una loro consistenza. Il tempo si mostra quale entità astratta, a volte un nemico che si ferma o si ripete uguale. Per tale motivo anche l’incontro con l’altro appare legato a questo apatico soggetto, personificazione di un mondo sconvolto dalla tragicità dell’isolamento, dal “nulla nessuno in nessun luogo mai”. Eppure, se ci si lascia vincere da questo sentimento, dai versi che ispirarono Vittorio Sereni nell’“Intervista a un suicida”, non ci potrà essere lo slancio verso il domani.
La lotta contro il virus letale e invisibile è anche la lotta contro il tempo; non solo per la ricerca scientifica, ma anche nello sforzo di resistere, di cambiare le abitudini e di ripensare i luoghi e i momenti dedicati al confronto. Nell’azione dell’Amministrazione, guidata dal sindaco Davide Galimberti, si è dato sempre molto spazio al dialogo. Lo si è fatto per esempio attraverso il PGTiPartecipo, gli incontri nei quartieri, il tour delle luci e i sondaggi sullo spostamento del mercato; tutto questo senza considerare i vari momenti di dibattito e di ritrovo con la cittadinanza. Ora questi tasselli, come sono stati concepiti fino a febbraio, sono venuti a mancare perché la legge lo vieta. Tutti gli incontri con i cittadini, dove sono programmati interventi significativi per la città, sono in sospensione: non sospesi, ma in attesa di trovare i mezzi per arrivare a tutti senza far correre pericoli a nessuno, perché sia possibile spiegare ogni scelta compiuta e fugare possibili perplessità.
Oggi il rispetto delle nuove norme in materia di relazioni impone un cambio di atteggiamento che spesso mina la libertà così come l’avevamo concepita, ma, ugualmente, è necessario onorare l’impegno preso con i varesini e proseguire nell’azione amministrativa, da quella emergenziale a quella quotidiana, dalle grandi opere alle attività in essere.
Forme di dialogo online sono diventate parte del nostro agire, ma la miglior forma di partecipazione è vincere il tempo informe, lavorando per rispettare le promesse e facendolo attraverso la prosecuzione di ciò che il virus ha rallentato: i cantieri in città, lo spostamento e l’attività del mercato, i lavori per far ripartire il commercio, le azioni in favore dei giovani, delle famiglie e dei soggetti fragili. La partecipazione è anche questo: lottare per riprendersi il tempo del lavoro, delle relazioni e della serenità. La promessa del dopo è ciò che oggi possiamo dire. Non di meno siamo aperti a parlare con chiunque vorrà e siamo disponibili all’incontro, seppur virtuale, con chi vorrà discutere del futuro della nostra splendida e forte Varese.
Francesca Strazzi
Assessore alla Partecipazione