Se è solidale il Capodanno è più bello. Torna a Giubiano, come tutti gli anni, il cenone che volontari ed enti caritatevoli della città offrono ai bisognosi. Duecentocinquanta le persone attese per l’edizione numero undici, con un esercito di volontari che tra cuochi e camerieri tocca quasi le cinquanta unità. Appuntamento nella palestra dell’oratorio a partire dalle 20.00.
«Il primo valore di quest’opera – afferma il responsabile della Caritas cittadina don Marco Casale – è nella continuità. È un gesto ricorrente, non occasionale, e, ancor più, portato avanti da persone che servono i nostri poveri tutto l’anno. Per star davvero vicino a queste persone, infatti, occorre realizzare qualcosa in termini continuativi. Il secondo aspetto è che parliamo di un luogo di vero incontro, dove ci si può guardare tutti negli occhi senza paura e senza che nessuno si senta escluso. Questo spirito si è sempre respirato negli anni passati ed è un valore ogni giorno, non solo per la notte di Capodanno. Da ultimo, poi, la cena solidale offre la possibilità di ribadire che le parrocchie, anche su questi temi, ci sono e fanno la loro parte. Non penso solo al fatto di ospitare questo evento, ma anche alla Casa della Carità della Brunella, nata proprio dalla volontà delle realtà parrocchiali varesine».
«L’idea – racconta Luisa Oprandi – partì da un gruppo di universitari, che proposero questo evento ad alcune opere di carità attive nella nostra città. Siamo partiti undici anni fa e, ora, ci ritroviamo ogni dodici mesi per passare l’ultimo dell’anno in maniera diversa. C’è chi studiava e ora è diventato professionista, chi torna felice ogni volta. Di fatto la palestra di Giubiano si trasforma in una piazza aperta alla città».
A rendere possibile questo evento sono, oltre ai già citati quasi cinquanta volontari, le tante realtà che ogni giorno incontrano nel loro lavoro i bisognosi: la mensa di via Luini, l’associazione Pane di Sant’Antonio della Brunella, City Angels e Angeli Urbani, Croce Rossa Italiana e il centro di accoglienza “Il viandante”. Sono loro a invitare i circa 180 ospiti, cui vanno aggiunti i volontari e una quarantina di “amici commensali”. Totale, come anticipato, oltre duecentocinquanta persone.
«A volontari e commensali – spiegano gli organizzatori – è chiesto un contributo di 15 euro per partecipare alla cena, ma tanti sono anche gli aiuti che arrivano da negozi e attività varesine che ci forniscono gli alimenti. Un grazie particolare, poi, va a don Marco e al parroco don Giuseppe Pellegatta, che ci mette a disposizione il salone».
Il menù del Capodanno 2020 prevede polenta e spezzatino, polenta e gorgonzola, cous cous alle verdure, panettone e pandoro con crema al cioccolato. Dopo mezzanotte, poi, spazio a lenticchie e, separatamente, allo zampone. Gran finale con frutta secca e fresca di stagione.
Chiunque voglia partecipare alla cena può iscriversi, entro il 24 dicembre, inviando una mail a cenasolidalevarese@gmail.com. Non è però questo il solo modo per contribuire: se i negozi di alimentari possono offrire le materie prime, in particolare si chiedono lenticchie e frutta, i cittadini possono donare acqua, bibite e spumanti, portandoli all’oratorio di Giubiano da sabato 28 a lunedì 30 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 12.00 e dalle 14.00 alle 18.00. Altra modalità quella del sostegno economico tramite bonifico bancario sul conto della Comunità pastorale “Beato don Carlo Gnocchi”, con l’Iban, in questo caso, da richiedere a don Marco o a don Giuseppe.
A fine serata ciascun ospite riceverà un pacco dono con capi di abbigliamento e prodotti per l’igiene personale. Anche in questo caso l’appello rivolto a chiunque voglia contribuire è quello di portare i vestiti, in buono stato e puliti, e gli altri prodotti all’oratorio di Giubiano, negli stessi giorni e orari indicati per i contributi alimentari.