Per vedere piatti stellati nei saloni di Villa Mylius occorrerà attendere un paio di anni, eppure già oggi si può sentirne un lontano profumo. Sono partiti infatti i lavori per il restauro conservativo e la riqualificazione funzionale dell’area, che, come noto, vedrà sorgere al suo interno l’Accademia del gusto e delle arti della Fondazione Gualtiero Marchesi. Alta cucina e non solo, visto che all’attività più propriamente scolastica, che occuperà primo e secondo piano, si aggiungerà quella espositiva, con spazi al piano terra. Il costo complessivo dei lavori appaltati è superiore ai 3 milioni di euro, per l’esattezza 3.440.304,35.
La villa e il suo parco, che si estendono per 80mila metri quadrati nel cuore di Varese, vennero donati al Comune dalla Fondazione Cattaneo nel 2007. Unico vincolo, a parte l’intitolazione delle aree verdi all’industriale Achille Cattaneo, l’utilizzo degli immobili «per la promozione e lo svolgimento di attività culturali, museali, congressuali, di formazione, di ricerca e di studio». Cinque anni fa, e a otto di distanza dalla “consegna delle chiavi”, l’accordo tra Palazzo Estense e il maestro per eccellenza della cucina italiana. Il progetto esecutivo è datato 16 giugno 2020 e, da lì, l’attesa per vedere gli operai al lavoro.
«Quella che è iniziata – il commento dell’Amministrazione – è un’attenta opera di riqualificazione e di recupero dell’immobile, oltre, ovviamente, all’adeguamento funzionale per le nuove attività cui sarà destinato. Gli interventi porteranno a una complessiva riconfigurazione degli ambienti della villa, con una sintesi tra le esigenze del futuro e quelle di tutela per un bene culturale storico che è patrimonio dell’intera città. Saranno mantenuti tutti i caratteri distintivi del fabbricato».
Come sarà la villa
Nelle sale di rappresentanza al piano terra, come anticipato, i lavori faranno spazio all’attività espositiva e manterranno, restaurandoli, gli apparati decorativi e le originarie finiture. Classi e cucine occuperanno invece, oltre a una parte del pianterreno, primo e secondo piano. Qui saranno realizzati, in mancanza di elementi da preservare, nuovi solai con struttura in legno lamellare, mentre dove vi sono particolari con carattere storico si procederà al loro consolidamento.