“Tra Sacro e Sacro Monte” torna con forza per guardare al futuro, per ripartire dopo le difficoltà portate dalla recente pandemia e lo fa dedicando questa undicesima edizione alla speranza. Il festival di questo particolare anno diventa così luogo di ripartenza e speranza anche per artisti e compagnie del territorio di Varese: saranno loro i protagonisti dell’undicesima edizione del festival.
Dal 2 al 30 luglio, sono sei gli appuntamenti del festival teatrale con i quali si intende contribuire alla ripartenza della grande impresa culturale che da secoli rende il nostro Paese unico e soprattutto nutre il nostro cuore, la nostra mente e la nostra speranza in un luogo unico come il Sacro Monte di Varese, vera “bandiera” artistica e culturale del territorio tanto da essere riconosciuto patrimonio Unesco. Guarda il programma sul sito.
Un Festival realizzato dall’Associazione Tra Sacro e Sacromonte in partenariato con Comune di Varese, Camera di Commercio, Fondazione Paolo VI, Fondazione Comunitaria del Varesotto, con la proficua collaborazione tra le varie realtà del territorio, pubbliche e private. “È arrivato il momento di guardare nettamente al futuro, di nutrire una speranza nuova, di essere portatori di speranza. È questo che ci interessa essere in questa difficile e nuova edizione – spiega Andrea Chiodi, direttore artistico del festival -. Siamo voluti partire dalla speranza intesa come motore capace di portare un po’ di consolazione e uno sguardo baldanzoso verso ciò che verrà, attraverso la bellezza dell’arte dal vivo e dell’incontro tra spettatori e artisti. Credo che oggi più che mai il compito delle istituzioni culturali sia di sostenere gli artisti e dare nuove occasioni di rilancio a tutto il comparto della cultura”.
“Tra Sacro e Sacro Monte – afferma il sindaco di Varese, Davide Galimberti – ha avuto la capacità di crescere negli anni coniugando la bellezza paesaggistica del nostro territorio a quella della grande arte. Poter tornare a riabbracciare entrambe, dopo questi mesi difficili, è per tutti i varesini motivo di grande soddisfazione. Come Amministrazione non possiamo che sostenere tutte le iniziative che, al pari di questa, segnano un nuovo inizio. Soprattutto per gli artisti del territorio, su cui quest’anno si è scelto di puntare. Che la riflessione di Tra Sacro e Sacro Monte 2020 si basi sul concetto di speranza è oggi più che mai significativo; la bellezza che sicuramente emergerà dai diversi appuntamenti ci aiuti a guardare al futuro proprio con questo atteggiamento positivo e propositivo”.
Dalla Terrazza del Mosè daranno dunque voce a testi di speranza Giancarlo Ratti e Sarah Collu, Alice Pavan, Angela Dematté, Antonello Cassinotti e Dario Villa, Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini, Stefano Beghi, Paola Manfredi, Ferdinando Baroffio, Chiara Nicora. Ogni spettacolo sarà proposto la stessa sera in due differenti orari, alle 19.00 e alle 21.30. In considerazione degli attuali obblighi di sicurezza, oltre alle consuete prescrizioni relative al distanziamento sociale, ad ogni replica potranno accedere cento spettatori che dovranno preventivamente prenotare tramite il sito www.trasacroesacromonte.it.
In caso di pioggia gli spettacoli si svolgeranno con le medesime modalità all’interno del Santuario.
Il primo appuntamento è per giovedì 2 luglio con “Beethoven e Pirandello: da “La Pastorale” a “Ciaula scopre la luna”: a dar voce ai due autori così lontani ma che accostati sono capaci di suscitare qualcosa di sorprendente nel cuore dello spettatore saranno Giancarlo Ratti e Sarah Collu accompagnati al pianoforte da Chiara Nicora e Ferdinando Baroffio. Fa ritorno al festival, giovedì 9 luglio, Karakorum Teatro con una nuova produzione “Orazion de na striga”, tratto da “La Gigia” di Romano Pascutto, con Alice Pavan, disegni dal vivo di Marianna Iozzino, regia di Stefano Beghi. “Orazion de na striga” è una sorta di orazione civile, una preghiera, una meditazione della carne. Per il terzo appuntamento, giovedì 16 luglio, è in programma una riedizione di “Etty Hillesum, cercando un tetto a Dio”, produzione di Tra Sacro e Sacro Monte del 2009, con Angela Dematté, per la regia dello stesso Chiodi. È il racconto degli ultimi tre anni di vita della ventiseienne Etty Hillesum, una ragazza ebrea vissuta ad Amsterdam e morta ad Auschwitz nel 1943. “L’ora buia. Manzoni. Testori. La speranza” è la produzione di Teatro Periferico in programma giovedì 23 luglio, con Antonello Cassinotti e Dario Villa per la regia di Paola Manfredi. Giovanni Testori scava ancora più a fondo negli abissi in cui Alessandro Manzoni si avventura ne I promessi Sposi. Il Festival Tra Sacro e Sacro Monte ospita, martedì 28 luglio, alle 19, l’ultimo appuntamento del progetto La Musica degli Angeli, con un’altra realtà del territorio: L’Orchestra Cameristica di Varese, diretta dal Maestro Fabio Bagatin. Chiudono il cartellone, giovedì 30 luglio, tre artiste varesine Francesca Lombardi Mazzulli, Francesca Porrini ed Elena Rivoltini, protagoniste di “Il portico del mistero della seconda virtù” di Charles Péguy accompagnate al clavicembalo da Chiara Nicora.
Per raggiungere la vetta del Sacro Monte, e ritorno, il giovedì sera, anche quest’anno è attivo il servizio navetta a pagamento di Morandi Tour con partenza dal centro di Varese. Il Comune di Varese, inoltre, predispone il servizio di navette gratuito per raggiungere il borgo: sono previste due corse speciali per ogni replica con partenza dalla zona dello stadio/palasport.
Dettagli e prenotazioni al sito www.trasacroesacromonte.it.
“Superato lo scoglio dell’allerta sanitaria, il realizzarsi in tutta sicurezza di un’iniziativa ad alto profilo quale Tra Sacro e Sacro Monte ci offre uno squarcio di fiducia, aprendoci finalmente lo sguardo verso il futuro – sottolinea Fabio Lunghi, presidente della Camera di Commercio di Varese -. Quest’anno più che mai, l’incantevole scenario del festival contribuirà a farne un’iniziativa capace di attrarre un pubblico che, in molti casi, giungerà a Varese proprio per assistere a una delle rappresentazioni di pregio che vengono proposte da alcuni dei più prestigiosi nomi della scena italiana. Pubblico che potrà assaporare la bellezza e la profondità dell’arte teatrale vissuta in un contesto ambientale che rappresenta un’eccellenza del nostro territorio, tanto da essere nell’elenco dei siti patrimonio dell’Umanità UNESCO”.
“La Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte ha supportato fin dalla prima edizione, in maniera convinta, l’attività del Festival Tra Sacro e Sacro Monte, una manifestazione culturale che si colloca perfettamente nello scopo di valorizzazione della Via Sacra della nostra città. – afferma Michele Graglia, per la Fondazione Paolo VI per il Sacro Monte- La “manutenzione dello spirito” che gli incontri organizzati sulla terrazza del Mosè offrono da ormai 11 anni sono infatti una attività altrettanto importante quanto gli interventi di cura e valorizzazione del patrimonio artistico che costantemente dal 1986 la Fondazione realizza, mantenendo fede alla volontà del suo fondatore, Mons. Pasquale Macchi. L’edizione 2020 sarà in qualche modo diversa, figlia anch’essa della pandemia che ha condizionato da inizio anno la nostra vita. Anche per questo potrà forse avere un valore ancora più importante e profondo di riscoperta e riflessione di valori fondamentali, spesso dimenticati nella frenesia del vivere “normale” che, rallentando e meditando davanti allo stupendo scenario naturale che accoglie il Festival, potremo nuovamente apprezzare”.
“Tra Sacro e Sacro Monte rappresenta la sintesi di alcuni fattori chiave per questa fase di rilancio: cultura, speranza e resilienza, organizzare anziché rimandare questa manifestazione, infatti, nonostante le particolari difficoltà sotto gli occhi di tutti legate a questo momento storico, dice molto sull’importanza di questo evento e assume un significato di rilancio del territorio. Fondazione Comunitaria del Varesotto da diversi anni sostiene questa bella iniziativa e continua a farlo anche per questa edizione, in linea con le attività di valorizzazione del patrimonio artistico e culturale locale che rappresentano per una Fondazione di comunità un settore imprescindibile di intervento strategico”, evidenzia Maurizio Ampollini, Presidente della Fondazione Comunitaria del Varesotto.