Linee guida ministeriali alla mano e controlli sul campo, tra strutture scolastiche e spazi che potrebbero essere riadattati per ospitare da settembre lezioni e attività. Il Comune di Varese è al lavoro per la ripartenza delle scuole: studiate le direttive del Ministero, infatti, Palazzo Estense sta organizzando i primi necessari passaggi che coinvolgeranno il territorio. Sopralluoghi e ricognizioni, ma anche tavoli e conferenze con i diversi soggetti coinvolti e le prime simulazioni di cosa potrebbe avvenire se, come probabile, il nuovo anno scolastico porterà con sé orari di ingresso e di uscita differenziati per le singole classi.
«Quello che stiamo affrontando – le parole del sindaco Davide Galimberti e dell’assessore ai Servizi educativi Rossella Dimaggio – è un periodo complesso, dove a prevalere è la grande incertezza legata all’evolversi degli indicatori di diffusione del virus. Da parte nostra, però, abbiamo iniziato a lavorare per farci trovare pronti quando le indicazioni per il nuovo anno diventeranno più puntuali. Lo facciamo confrontandoci con chi la scuola la vive ogni giorno, nelle aule o nei tanti servizi che ruotano intorno a esse».
Il primo passo, come già avvenuto in passato per altri progetti che hanno interessato diversi assessorati, sarà quello di convocare un gruppo di lavoro comunale che coinvolga il settore degli educativi, quello della cultura e poi ancora i lavori pubblici, la logistica, il verde e la polizia locale. Passaggio fondamentale è poi quello dei sopralluoghi: da una parte la ricognizione degli spazi già utilizzati dalle scuole, dall’altra quella di parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema e musei.
Altro capitolo le conferenze di servizi, che coinvolgeranno anche i dirigenti delle scuole paritarie elementari e medie della città e quelli degli asili paritari, il trasporto pubblico locale, la Provincia e le scuole superiori, le rappresentanze studentesche, i concessionari dei servizi mensa. L’obiettivo è poi quello di coinvolgere le associazioni dei genitori, soprattutto nel momento in cui si dovessero verificare spostamenti o cambi di sede per alcune classi.
Ultimo punto i “tempi della città”: se le scuole dovessero applicare ingressi separati e differenziati, infatti, sarà necessario pensare a come armonizzare questi cambiamenti anche con gli orari di aziende pubbliche ed, eventualmente, di realtà private. Su questo tema sono già iniziate le prime riflessioni, con simulazioni e l’individuazione delle aree in cui si potrebbe applicare una prima sperimentazione.