C‘è un progetto per la riqualificazione dell’ex Aermacchi. La proposta è stata presentata questo pomeriggio in Comune e potrebbe rappresentare una svolta per la rigenerazione di un’area abbandonata da decenni. I capannoni di Masnago, in molti casi ricoperti di eternit, potrebbero quindi finalmente vedere una riconversione grazie all’idea di un gruppo di imprenditori decisi ad investire su quell’area.
«La proposta presentata – afferma l’assessore Andrea Civati – dimostra il successo dei principi sui cui si fondava il nostro progetto di recupero delle aree dismesse: si punta non solo a riqualificare l’intera area ma, dalle prime indicazioni che abbiamo esaminato, a bonificare il comparto anche dalle significative coperture in eternit e realizzare un grande centro sportivo, aperto alla città con un grande parco urbano che consentirebbe di valorizzare anche un tratto del torrente Vellone, oggi nascosto “sotto la città”. Ci sarà poi una considerevole riduzione dei volumi donando alla zona più verde e meno costruito».
«In seguito alla vendita del comparto avvenuto lo scorso anno, dopo svariati tentativi e anche grazie agli incentivi comunali – spiega il sindaco Galimberti – oggi è stato presentato un progetto di riqualificazione che si pone l’obiettivo di rigenerare i quasi 40 mila metri quadrati di superficie occupati dall’ex Aermacchi. La proposta che abbiamo avuto modo di visionare sembra molto interessante e una volta avviata andrebbe ad unirsi a tutti gli interventi di rigenerazione che già si stanno svolgendo in città. Ma beneficiare della rigenerazione dell’ex Aermacchi sarà sopratutto il quartiere e i suoi residenti che per anni hanno dovuto convivere con enormi capannoni abbandonati e hanno visto tetti in eternit dalle proprie finestre. Se questo progetto andrà in porto – conclude Galimberti – si aprirà una nuova pagina che migliorerà la qualità della vita di quell’area, della città e del territorio aprendo grandi possibilità di sviluppo. L’amministrazione è pronta ad entrare da subito nel dettaglio dell’esame del progetto e a coinvolgere anche le commissioni competenti».