Il Comune di Varese entra in Mayors for Peace, l’organizzazione di cui fanno parte 7709 città del mondo di cui 509 italiane (Como dal 1983 e Milano dal 1984), unite per diffondere sempre di più la necessità di eliminare integralmente le armi nucleari a favore di una durevole pace mondiale. L’invito è arrivato nel maggio 2018 da Kazumi Matsui, sindaco di Hiroshima e attuale presidente di Mayor for Peace, in occasione dell’incontro con un gruppo di studenti dell’Insubria che erano in viaggio in Giappone con il professor Giorgio Zamperetti, delegato del Rettore all’internazionalizzazione. L’evento dunque è stato condiviso con l’Università dell’Insubria.
A raccontare i dettagli di questa significativa adesione della città a Mayors for Peace sono stati questa mattina l’assessore Francesca Strazzi e il professor Giorgio Zamperetti, con un videomessaggio del sindaco di Hiroshima Kazumi Matsui e, in rappresentanza di Mayors for Peace Italia, Francesco Vignarca, laureato in astrofisica all’Insubria e responsabile di Rete Italiana per il Disarmo.
«L’educazione alla pace e alla fraternità deve partire anche dai territori locali e le nostre azioni sono fondamentali se si vogliono cambiare le scelte della politica internazionale anche in termini di disarmo – ha detto l’assessore Francesca Strazzi – per questo il Comune di Varese ha aderito ed è entrato ufficialmente a far parte della rete Mayors for Peace. Non è una adesione solo simbolica ma un vero progetto che intendiamo portare avanti anche in collaborazione con le nuove generazioni e con l’Università dell’Insubria».
Commenta Zamperetti: «Sono lieto che l’Università dell’Insubria si sia fatta con i suoi studenti messaggera internazionale di pace, coinvolgendo Varese in un importante progetto mondiale a sostegno del disarmo nucleare quale Mayors for Peace. Ringrazio il sindaco Galimberti per la sensibilità con cui ha accolto l’invito che abbiamo portato da Hiroshima, una città duramente colpita in passato che oggi coraggiosamente guida l’impegno per una pace duratura. Questo traguardo rappresenta un ulteriore tassello della volontà del nostro Ateneo di fare sistema con il territorio a favore di obiettivi internazionali di alto profilo etico e sociale».
Il sindaco di Hiroshima in un passaggio del video ricorda: «Il 6 agosto 1945, Hiroshima divenne la prima città della storia umana a essere devastata da una bomba atomica, che ridusse la maggior parte della sua area urbana in cenere e rubò la vita a 140.000 cittadini entro la fine dell’anno. Tuttavia, grazie agli enormi sforzi e all’appoggio dei nostri predecessori dall’interno e dall’esterno del Giappone, Hiroshima ha ottenuto un notevole recupero ed è ora riconosciuta a livello internazionale come simbolo di pace e di speranza. Sulla base di queste esperienze, Hiroshima ha promosso iniziative globali per prevenire il ripetersi di tale tragedia».
L’Insubria nel mondo L’internazionalizzazione, l’idea di può non gettare ponti verso la dimensione ormai globale della ricerca e dell’istruzione superiore, è uno degli obiettivi primari dell’Università dell’Insubria, che nel 2018 ha compiuto vent’anni. E in questo si inserisce un format unico nel panorama universitario italiano: un viaggio di studio per i 20 migliori studenti con la finalità di far loro acquisire una visione approfondita del Paese visitato attraverso incontri di alto livello con autorità diplomatiche, politiche e accademiche e con primarie realtà professionali, creando contatti qualificati per il futuro in ambito internazionale. A Hiroshima per esempio, oltre ad incontrare il sindaco – per il quale hanno cantato il «Gaudeamus igitur» tradotto in giapponese -, i ragazzi hanno anche potuto ascoltare il racconto della tragedia della bomba atomica da parte di una delle ultime sopravvissute e hanno deposto un mazzo di fiori a nome dell’Università dell’Insubria sul cenotafio del Memorial Hall che oggi ricorda l’evento. Si sono già tenuti due viaggi studio in Giappone, due negli Stati Uniti e uno in Cina; la meta di quest’anno è la Russia.
Altre info: http://www.mayorsforpeace.org/english/.