La domanda di abbattimento del Cedrus deodara di viale Aguggiari, presentata al Comune di Varese dal proprietario dell’area, è stata oggetto di attenta perizia tecnica da parte di uno dei più qualificati studi di agronomi forestali. L’albero, che non è stato inserito tra i monumentali d’Italia a causa del precario stato fitosanitario e del contesto paesaggistico, sarà abbattuto a causa di gravi difetti meccanici che ne compromettono la stabilità e la sicurezza, con parere avvallato da parte della Direzione Ambiente di Regione Lombardia e del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.
Quello che è emerso dalle indagini strumentali sono le spiccate alterazioni nella consistenza del legno interno, sia a livello del colletto che alla base del tronco, evidenziando la presenza di una carie in fase avanzata, e alterazioni negli apparati radicali: fattori che determinano un rischio di sradicamento e un’elevata propensione al cedimento della pianta per frattura alla base del tronco, comportando quindi il concreto e reale rischio che possano verificarsi danni a persone o edifici dato il contesto sensibile in cui si trova, in un’area molto frequentata.
“Dal momento che si tratta di un albero secolare, sono stati eseguiti in modo meticoloso tutti i rilievi per verificare la possibilità di conservazione oppure considerare l’abbattimento per il pericolo di cedimenti – spiega l’assessora alla Tutela ambientale Nicoletta San Martino – Purtroppo le perizie tecniche svolte dagli agronomi forestali hanno evidenziato la presenza di un concreto pericolo per le persone.
L’abbattimento è quindi un atto di responsabilità, così come avvenuto per il piantone di via Veratti. Si tratta inoltre, come sempre accade in questi casi, di una decisione dell’amministrazione condivisa con Regione Lombardia e con il Ministero Politiche agricole, alimentari e forestali, che garantisce la massima attenzione alla tutela del verde e alla sicurezza dei cittadini”.
I rilievi per verificare stato di salute e sicurezza del Cedro deodara sono eseguiti nel mese di febbraio, su richiesta del proprietario dell’area, da parte dello studio agronomico Tovaglieri, uno degli studi più qualificati nel settore, formato da un team di professionisti agronomi e forestali con più di 30 anni di esperienza sul territorio nazionale. Le indagini sono state finalizzate a valutare lo stato di salute e sicurezza meccanica dell’albero e definire gli interventi di riduzione del rischio necessari a impedire il verificarsi di danni per persone o manufatti. Oltre all’indagine visiva, sono stati eseguiti rilievi mediante tomografia sonica ed elettrica, penetrometria lignea e approfondimento dello sviluppo dell’apparato radicale, indagini del terreno e dell’apparato radicale, indagini acustiche.
Dalla relazione vengono evidenziate significative degradazioni a carico dei tessuti legnosi dell’albero sia nella porzione del colletto che del tronco, oltre ad alterazioni a livello dell’apparato radicale, con reale e concreto rischio di sradicamenti o cedimenti, e con una situazione a livello radicale considerata non risolvibile, indicando di conseguenza come soluzione risolutiva più razionale quella dal taglio dell’albero.
Nel colletto dell’albero, le indagini strumentali fatte con tomografo sonico (immagine a sinistra) indicano con colore viola e blu la presenza di legno ormai completamente privo di consistenza meccanica, in corrispondenza di una carie in fase avanzata, e aree di colore verde che indicano l’avanzamento del fungo.
La tomografia elettrica (immagine a destra) indica in blu la presenza di legno alterato o cavo. Immagini che evidenziano il reale rischio di cedimento dell’albero per frattura alla base.