Si è tenuto nei giorni scorsi il convegno dal titolo “Tessere la rete. Approcci preventivi e integrati contro le dipendenze giovanili”, promosso dal prefetto di Varese Salvatore Pasquariello a Ville Ponti. Tanti gli interventi durante la giornata, come diversi esponenti politici, vertici delle Forze dell’ordine, esponenti di mondo accademico, scuola e terzo settore. Presente anche il Comune di Varese, con l’intervento della Dott.ssa Daniela Germi, responsabile Unità progettazione sociale – Servizi alla
Persona Assistente Sociale del Comune di Varese.
Obiettivo dell’incontro è stato promuovere una comprensione approfondita delle dipendenze giovanili, fornendo strumenti preventivi e rafforzando la collaborazione tra istituzioni, professionisti e società civile per costruire una rete di supporto efficace, attraverso la comunità educante.
“La rete territoriale come strumento di prevenzione educativa e sociale” a cura di Daniela Germi
L’ambito territoriale sociale di Varese lavora da qualche anno seguendo un modello di rete ed ha costituito il tavolo adolescenza che vede la partecipazione di soggetti pubblici e del privato sociale, con la finalità generale di condividere idee progettuali. Questo modello consente di ampliare le competenze della rete, garantendo la copertura di molteplici tematiche e problematiche.
Per questo motivo ho chiesto oggi il supporto di Emanuele Battaggi, di Coop. Lotta contro l’emarginazione, nostro partner in vari progetti ed in particolare nel Progetto Discobus , per presentarvi una fotografia dei dati raccolti proprio grazie a questo progetto inerenti la tematica trattata oggi.
Come Ambito territoriale ci siamo proposti di valorizzare il ruolo di governance che ci viene dato dalla normativa, promuovendo una modalità di lavoro territoriale coordinato, condiviso e metodologicamente strutturato.
Gli interventi sociali ed educativi devono poggiare sulla lettura del contesto e sull’analisi dei bisogni, in un aggiornamento dinamico e continuo. In questa logica abbiamo costituito un tavolo di lavoro territoriale sull’adolescenza, sostenuto formalmente da un accordo di coprogrammazione, finalizzato a coinvolgere il maggior numero di soggetti pubblici e del privato sociale impegnati nel lavoro educativo con gli adolescenti.
Anche grazie all’accompagnamento dell’Università dell’Insubria (learning and teaching service), abbiamo condiviso le basi teoriche di riferimento e lavorato per
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Facilitare la conoscenza tra i soggetti operanti sul territorio
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Valorizzare le esperienze in atto
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Promuovere una analisi dei bisogni permanente
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Sostenere la circolarità delle informazioni
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Ottimizzare le risorse
Le finalità condivise dal tavolo di lavoro riguardano 3 macro aree: famiglia, scuola e lavoro, tempo libero,
E sono stati individuati i seguenti bisogni:
ascolto, prospettive per il futuro, appartenenza, partecipazione, spazi, adulti di riferimento, relazione, riconoscimento, superamento dei pregiudizi, dialogo tra i diversi soggetti territoriali, mappatura dei servizi e delle risorse, rinforzo della rete, formazione
Sono stati condivisi alcune finalità:
la valorizzazione, il potenziamento e lo sviluppo di luoghi significativi, dove trovare relazioni e adulti di riferimento. Alcune esperienze sono già attive in città e la consapevolezza di poter lavorare in rete ha ulteriormente incoraggiato la volontà di rinforzare le esperienze positive, ma anche di crearne di nuove per poter offrire occasioni ed opportunità diverse.
Nell’ambito del Progetto “Influenza felice” inserito nell’ambito del protocollo per la prevenzione del Disagio sottoscritto con la Prefettura, e finanziato da regione Lombardia, sono stati potenziati e creati luoghi di ritrovo e di relazione educativa. In risposta a quanto segnalato questa mattina da Filippo Maroni del Centro Happiness, possiamo dire che lo spunto è stato affrontato dal tavolo adolescenza che ha formulato delle idee progettuali sulla macro area del tempo libero.
I risultati di questo impegno permanente si sono concretizzati nella possibilità di accedere a finanziamenti su base progettuale in modo più organico, invertendo la logica della definizione dei progetti sulla base dei bandi, ma trovando nei bandi, la risposta ai bisogni ed alle idee progettuali.
Grazie al lavoro di tutti i componenti del tavolo, abbiamo trovato risposta alle nostre idee nel bando Desteenazione, finanziato dal Ministero delle politiche sociali per la creazione di un centro educativo polivalente, che si pone come ulteriore elemento di raccordo e potenziamento della rete dei servizi e degli interventi rivolti agli adolescenti ed ai giovani.
Occorre salvaguardare un sistema sociale ed educativo che abbia basi solide sulle quali poggiare innovazione e sviluppo attraverso progettualità.
La relazione per essere efficace ha bisogno di stabilità e fiducia e non può guadagnare credibilità se continuamente interrotta o modificata; i professionisti devono poter contare su un sistema stabile che dia garanzia di continuità agli interventi, pur nella dinamicità dell’adattarsi ai nuovi bisogni.
Compito dei soggetti istituzionali deve essere quello di sostenere il movimento comunitario in atto, facendo attenzione a non soffocare la capacità progettuale dei territori con un sistema instabile che non consente la necessaria continuità dei servizi.