Avviate a Varese le somministrazioni vaccinali per le persone senza fissa dimora, stranieri senza permesso soggiorno e richiedenti asilo provenienti da tutta la provincia. Una fetta di popolazione che da ieri venerdì 25 giugno può trovare un presidio vaccinale gestito dall’Associazione Sanità di Frontiera Varese che, in accordo con ATS Insubria e il Comune di Varese, dalla nuova sede temporanea della Brunella gestirà le somministrazioni per le persone non regolari o in attesa di regolarizzazione, Una parte fondamentale della campagna vaccinale, che al momento prevede la vaccinazione di 110 persone individuate e contattate direttamente dai volontari dell’associazione, ma che potrebbe veder aumentare il numero delle richieste.
“Vaccinare le persone escluse dai canali tradizionali di registrazione è un momento fondamentale – dichiara il sindaco Davide Galimberti – sia come diritto alla salute, per cui la protezione sanitaria deve essere assicurata anche a coloro che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, sia nell’interesse di tutta la collettività, nella campagna di contrasto al virus che deve essere perseguita in modo massivo per la tutela della salute pubblica. Oltre ai volontari dell’associazione impegnati direttamente, ringrazio ATS Insubria per l’indispensabile supporto nell’avviare anche questa fase della campagna vaccinale”.
“Con la nostra associazione abbiamo dato la disponibilità per accelerare le somministrazioni dei vaccini rivolti ai cittadini stranieri non comunitari senza permesso di soggiorno e indigenti – dichiara la presidente dell’Associazione Sanità di Frontiera Varese, dottoressa Fiorella Gazzetta – attivando nella sede della Brunella tre postazioni dedicate. Al momento abbiamo intercettato circa 110 persone da tutto il territorio provinciale, ma si tratta di una fascia di popolazione estremamente variabile. Questa è una fase prioritaria dal punto di vista umanitario oltre che nell’interesse di salute di tutta la comunità. Siamo inoltre uno dei pochissimi ambulatori in Lombardia di questo genere, dedicati a effettuare questo tipo di servizio con medici volontari che vaccinano direttamente i propri utenti.”
L’associazione, che conta circa cinquanta persone tra medici, infermieri, psicologici e volontari, si è costituita lo scorso anno, in conseguenza all’emergenza sanitaria, ma i volontari sono attivi da dodici anni sul territorio con azioni di supporto dedicate alle persone che si trovano in una condizione di precarietà di vita, fornendo una prima assistenza sanitaria ai cittadini stranieri non comunitari senza permesso di soggiorno e indigenti che possiedono la tessera STP (Straniero Temporaneamente Presente).
“Vaccinare le persone escluse dai canali tradizionali di registrazione è un momento fondamentale – dichiara il sindaco Davide Galimberti – sia come diritto alla salute, per cui la protezione sanitaria deve essere assicurata anche a coloro che si trovano in condizioni di particolare vulnerabilità, sia nell’interesse di tutta la collettività, nella campagna di contrasto al virus che deve essere perseguita in modo massivo per la tutela della salute pubblica. Oltre ai volontari dell’associazione impegnati direttamente, ringrazio ATS Insubria per l’indispensabile supporto nell’avviare anche questa fase della campagna vaccinale”.
“Con la nostra associazione abbiamo dato la disponibilità per accelerare le somministrazioni dei vaccini rivolti ai cittadini stranieri non comunitari senza permesso di soggiorno e indigenti – dichiara la presidente dell’Associazione Sanità di Frontiera Varese, dottoressa Fiorella Gazzetta – attivando nella sede della Brunella tre postazioni dedicate. Al momento abbiamo intercettato circa 110 persone da tutto il territorio provinciale, ma si tratta di una fascia di popolazione estremamente variabile. Questa è una fase prioritaria dal punto di vista umanitario oltre che nell’interesse di salute di tutta la comunità. Siamo inoltre uno dei pochissimi ambulatori in Lombardia di questo genere, dedicati a effettuare questo tipo di servizio con medici volontari che vaccinano direttamente i propri utenti.”
L’associazione, che conta circa cinquanta persone tra medici, infermieri, psicologici e volontari, si è costituita lo scorso anno, in conseguenza all’emergenza sanitaria, ma i volontari sono attivi da dodici anni sul territorio con azioni di supporto dedicate alle persone che si trovano in una condizione di precarietà di vita, fornendo una prima assistenza sanitaria ai cittadini stranieri non comunitari senza permesso di soggiorno e indigenti che possiedono la tessera STP (Straniero Temporaneamente Presente).
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