Zona rossa, area a maggior rischio. Varese, come tutta la Lombardia e poi ancora come Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria, è stata inserita nel gruppo di territori dove le misure per il contrasto alla diffusione della pandemia da coronavirus saranno più stringenti. Non è un lockdown totale come a marzo, ma vediamo quali sono le limitazioni. Ecco quindi una rapida guida per capire cosa si potrà fare e cosa no.
Durata delle limitazioni
Tutte le misure entreranno in vigore domani, venerdì 6 novembre, e avranno validità, salvo eventuali proroghe o modifiche, per i 15 giorni successivi.
Spostamenti
È vietato ogni spostamento anche all’interno del proprio Comune, in qualsiasi orario, salvo che per motivi di lavoro, necessità e salute. Vietati, di conseguenza, gli spostamenti da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, se non in presenza delle “comprovate esigenze” sopra elencate. Se per lavoro, necessità e salute un cittadino deve raggiungere un territorio in zona rossa può farlo. Tornano in vigore le autocertificazioni, da consegnare in caso di controllo. Se ci si reca da un parente o conoscente che ha un’emergenza occorre comunque giustificare lo spostamento con l’autocertificazione, ma senza indicare le generalità dello stesso per motivi di privacy.
Trasporti
Per i mezzi di trasporto pubblico è consentito il riempimento solo fino al 50%. Eccezioni sono previste per i mezzi di trasporto scolastico.
Scuola
Restano aperti i nidi, le scuole dell’infanzia, le elementari e le classi di prima media. (A Varese resta in funzione il Doposcuola comunale). Per tutti gli altri è attivata la didattica a distanza. Chiuse le università, salvo specifiche eccezioni. Nel caso di didattica in presenza sono consentiti gli spostamenti per accompagnare gli studenti a scuola. Aperti inoltre i laboratori scolastici, per i quali è consentito continuare attività in presenza.
Bar, ristoranti, asporto
Bar e ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie sono chiusi 7 giorni su 7, l’asporto resta consentito fino alle ore 22.00 (ma non la consumazione nei pressi del locale). Niente restrizioni, invece, per la consegna a domicilio. Eccezioni, e quindi aperture consentite, per le mense e per il catering continuativo.
Negozi
Tutti i negozi al dettaglio sono chiusi, a eccezione di chi vende beni alimentari e di prima necessità. Aperti i supermercati ma non i negozi che, al loro interno, rientrano nelle categorie oggetto di chiusura. Eccezioni, e quindi aperture consentite, per edicole, tabaccherie, farmacie e parafarmacie, lavanderie, ferramenta, ottici, fiorai, librerie, cartolerie, negozi di informatica, di abbigliamento per bambini e di articoli sportivi, parrucchieri e barbieri, negozi di giocattoli, profumerie, distributori automatici, attività di pompe funebri. Chiusi i centri estetici e i mercati, fatta eccezione per le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari.
Lo sportello Suap del Comune è a disposizione per rispondere ai dubbi delle attività commerciali. Può essere contattato via mail, sportello.commercio@comune.varese.it, o ai numeri telefonici 0332.255518 e 0332.255505.
Sport
Sono sospese tutte le competizioni sportive a eccezione di quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano e dal Comitato Italiano Paralimpico. Sospese le attività nei centri sportivi, anche all’aperto, mentre resta consentito svolgere attività motoria nei pressi della propria abitazione e attività sportiva solo all’aperto e in forma individuale. Si può pertanto andare a correre e andare in bicicletta, mentre le passeggiate – che rientrano in attività motoria – sono consentite solo in prossimità della propria abitazione e con l’obbligo di indossare la mascherina e di mantenere almeno un metro di distanza da altre persone. Chiuse le palestre.
Cultura e tempo libero
Sono chiusi musei e mostre, teatri e cinema. Sono sospese le attività di sale giochi, sale scommesse e bingo, anche quelle praticate all’interno di bar e tabaccherie.