Poche settimane e poi si apriranno i primi cantieri per la riqualificazione delle zone intorno alle stazioni di Varese. Siamo ai blocchi di partenza dunque di quello che a leggere nel progetto viene descritto come: “L’ode alla città attraverso lo spazio pubblico. Il comparto Stazioni diventa punto nodale della vita urbana di Varese, quasi più urbano della città stessa”.
“Ci siamo – afferma entusiasta il sindaco Davide Galimberti – il progetto stazioni può finalmente entrare nel vivo con l’avvio dei cantieri. Dopo tutta la parte burocratica necessaria ora è tempo di lasciare spazio ai lavori di quello che è uno dei più grandi interventi per la città degli ultimi decenni. Varese riqualificherà la sua area delle stazioni, una zona molto grande della città che vedrà finalmente cambiare volto verso la modernità, il decoro, la sicurezza, la mobilità e l’ambiente. Alzi la mano chi fino a tre anni fa avrebbe scommesso che questo momento sarebbe mai arrivato? E invece ci siamo”.
Al termine dei lavori che stanno interessando la stazione dello Stato, intervento incluso nel progetto presentato con il bando periferie e realizzato da RFI e che darà alla città una nuova stazione moderna e in grado di accogliere adeguatamente pendolari e turisti, il primo intervento relativo al progetto stazioni che i cittadini vedranno sarà l’abbattimento degli edifici fatiscenti nell’area interna alla Stazione FS per lasciare lo spazio a nuove aree verdi e spazi urbani riqualificati. Poi si passerà su piazzale Trieste che riprenderà la sua conformazione naturale di piazza aperta rivolta verso la città, punto d’incontro quotidiano per la comunità. Poi si passerà alla realizzazione del primo collegamento pedonale tra la piazza stessa e Giubiano previsto dal progetto, consentendo in pochi minuti di passare da piazza Biroldi a piazza Monte Grappa.
Proprio in questi giorni infatti il Comune ha ufficializzato due passi in avanti importanti che di fatto assicurano l’avvio dei lavori che avverrà entro metà maggio. Il primo passaggio fondamentale è stato l’aggiudicazione dei lavori da parte della ditta incaricata in seguito al bando. Il secondo, importante tanto quanto il primo è stato l’acquisizione definitiva avvenuta ieri da parte del Comune delle aree di proprietà delle Ferrovie dello Stato che comprendono una superficie di circa 2500 metri quadrati. Su questa area infatti il progetto prevede che siano abbattuti 5 edifici abbandonati per procedere alla riqualificazione dell’area e alla realizzazione di un grande spazio verde con alberi, essenze, passaggi pedonali e luoghi di socialità. Poche settimane ancora dunque e i varesini potranno toccare con mano i primi interventi e vedranno concretizzarsi un progetto di cui in città si parla da tantissimi anni e che l’amministrazione Galimberti ha trasformato in realtà.
“Dunque ancora qualche settimana e si potranno vedere sorgere i primi cantieri – spiega l’Assessore ai Lavori pubblici Andrea Civati – Il più grande investimento per il nostro spazio urbano che viene realizzato investendo in una nuova idea di città che mette al centro la sicurezza, la qualità della vita e la capacità di attrarre nuovi turisti attraverso spazi pubblici partecipati e vissuti dove il concetto di vuoto e degrado viene finalmente sostituito dal recupero urbano e architettonico. Finalmente dopo decenni Varese fa un passo avanti e ripensa i suoi spazi mettendo mando concretamente alle riqualificazione con un grande progetto che interesserò una vasta area della città”.
Si comincerà con l’abbattimento dei palazzi più fatiscenti per far spazio ad aree verdi e nuovi spazi urbani. I lavori poi proseguiranno con i primi passaggi della nuova zona pedonale che collegherà direttamente la zona di Giubiano con le stazioni e i vari scali ferroviari tra loro. A ritmo incessante quindi si procederà con tutto quello che è stato previsto dal progetto come le aree verdi, i nuovi semafori intelligenti, i passaggi pedonali, le telecamere che daranno più sicurezza all’interno dello spazio urbano.
Progetto Stazioni
L’intervento del progetto Stazioni trasforma ciò che prima era un luogo di transito in uno spazio pubblico in cui avere il piacere di stare, un luogo urbano immediatamente connesso alla città e al suo territorio tra Milano e Lugano. Insomma un dispositivo urbano che finalmente risolva la cesura tra Giubiano e il centro di Varese che le infrastrutture ferroviarie e viarie del secolo scorso hanno provocato. Gli spazi aperti e i giardini (tipicamente varesini) da dove si dispiegano vedute inedite e sorprendenti sulla città. Secondo questo approccio, il progetto individua un sistema di relazioni visive tra gli spazi aperti, facendo sì che i giardini diventino un condensatore di energie che accoglie e aggrega molteplici attività durante tutto l’arco dell’anno. Sono stati disegnati spazi pubblici o ad uso pubblico, capaci di fertilizzare il contesto, donandogli un nuovo significato e nuovi motivi di frequentazione, di incontro e di scambio, spazi aperti e permeabili, vissuti e percepiti come propri da parte di tutti.
Il progetto si configura come una promenade che, evocando la “Varese Città Giardino”, assume il carattere di un giardino continuo che si propone di ricucire la cesura creata dalla viabilità e dalla ferrovia. Il sistema dei giardini diventa elemento unificante di creazione di un rinnovato spazio pubblico dove è prevista la piantumazione di 150 magnolie che donerà unicità alla città. La promenade si sviluppa, da Piazzale Trieste a Piazzale Trento, lungo due direzioni principali definite dagli edifici esistenti ed è caratterizzata da una pavimentazione continua composta da moduli di pietra di basalto grigia, alberi e aiuole che orientano i percorsi pedonali lungo i flussi “naturali” dei passanti tra le funzioni esistenti, creando al contempo dei buffer vegetali di protezione dalla viabilità. Grandi panchine di pietra si sviluppano lungo le aiuole di magnolie, posizionandosi sempre lungo i flussi principali dei passanti, creando punti focali d’incontro in massima sicurezza. Così disegnata, la promenade caratterizza un luogo super-urbano, in cui riscoprire la voglia di ritrovarsi in pubblico celebrando il rito dell’urbanità. Dal punto di vista della mobilità, il progetto privilegia situazioni di connessione pedonale. Il cambio di pavimentazione in prossimità degli attraversamenti pedonali trattati con lo stesso materiale di piazze e camminamenti, induce indirettamente le auto a rallentare, dando precedenza al pedone. Il disegno della mobilità ottimizza la sezione stradale viaria a favore di un maggior sedime pedonale, migliorando al contempo l’efficienza del transito e della sosta dei mezzi pubblici e privati. L’intervento viabilistico interessa tutte le strade circostanti l’area stazioni, e prevede il ripensamento della viabilità da Piazza Biroldi, a Piazzale Kennedy, a Viale Milano, fino a Via Morosini con Piazza XX Settembre. Per aumentare il sedime delle fermate dei pullman davanti alla Stazione FS in Piazzale Trieste, il progetto prevede la demolizione di due immobili: il Fabbricato ex Satov e l’ex chiosco di benzina. Il progetto si estende verso il centro città fino a Piazza XX Settembre che sarà riqualificata e in una seconda fase, con l’introduzione di una zona a traffico limitato, diventerà pedonale lungo il suo lato ovest, trasformandosi in una penisola verde in continuità con il marciapiede ed al servizio degli esercizi commerciali antistanti. Analogamente la Piazza Biroldi di Giubiano tornerà ad essere la “piazza del quartiere”, in relazione con Villa Augusta, uno dei parchi principali della città.