È un flusso creativo continuo quello che caratterizza il lavoro di Vittore Frattini: e ancora oggi, a ottant’anni compiuti l’artista continua nella sua inesauribile ricerca e sperimentazione. Ed ecco dunque l’occasione di questa nuova mostra, che vuole celebrare la sua lunga produzione artistica, anche grazie ai contributi critici di moltissimi amici – artisti, poeti, giornalisti – che ne hanno nel tempo colto gli aspetti più distintivi e peculiari; per citarne solo alcuni, Piero Chiara, Renato Guttuso, Mario Luzi, Roberto Sanesi, Vanni Scheiwiller, Giuseppe Panza di Biumo, Luigi Veronesi, Flaminio Gualdoni, Philippe Daverio e Pietro C. Marani.
In questa occasione è stato preparato un catalogo che si apre con le parole del Sindaco di Varese Davide Galimberti: “E’ con grande gioia che abbiamo organizzato presso i Musei Civici di Villa Mirabello una mostra dedicata a Vittore Frattini, artista che ha attraversato con la sua opera prolifica e significativa l’arte italiana a partire dagli anni Cinquanta del Novecento, ideando nel nostro territorio anche opere monumentali quali il mosaico – scultura (1993) realizzato a Varese con Luigi Veronesi, la scultura a Giovanni Borghi dinnanzi allo stadio cittadino (2001), la Grande V in acciaio inox (2002) presso il Terminale 1 dell’Aeroporto di Malpensa. La sua ricerca lo ha portato a tradurre la realtà che lo circonda e le sensazioni provate in segni grafici che tanto hanno caratterizzato e caratterizzano le sue creazioni. La linea dell’orizzonte, che divide terra e cielo, già presente nel quadro Paesaggio del 1956, si trasforma negli anni successivi nel suo tipico segno Lumen, elemento grafico di colore e di luce, che assume un valore immaginifico e poetico. Questa mostra, offrendo l’opportunità di ripercorrere la produzione di Frattini, ha il merito di arricchire l’offerta culturale della nostra città dando dimostrazione della capacità artistica del nostro passato e del nostro presente’’.
La presentazione critica è stata curata da Pietro C. Marani: ‘’Questa rassegna, tuttavia, ha il merito, forse perché proprio più sintetica, di mettere in evidenza la coerenza del linguaggio di Frattini attraverso una selezione delle sue opere e dei suoi raggiungimenti più originali. Dalle opere più antiche qui esposte, che datano dalla prima metà degli anni settanta del Novecento, fino al primo Volo del 1976 e ai Voli che occupano tutto il decennio successivo, fino al Volo multiplo del 1987, è infatti un continuo e costante esercizio tra segno e volo della mente, di un pensiero che si traduce nell’ istantanea registrazione di un flusso mentale in una materia quasi incandescente, luminosa, incisa dalla forza di un raggio laser’’.
La parte dedicata alle pubblicazioni di grafica si apre con un testo di Serena Contini, studios adel Comune di Varese: “La mostra celebra dunque anche questi mezzi d’espressione artistica, veri strumenti per comprendere e divulgare l’opera di un maestro varesino che ha saputo travalicare i confini di questa terra che ha dato i natali a numerosi artisti, a partire dal suo stesso padre, lo scultore Angelo Frattini, che, proprio nell’anno della nascita di Vittore, nel 1937, vinse il concorso per la decorazione scultorea del Palazzo delle Corporazioni – l’attuale Camera di Commercio – con la realizzazione in marmo dell’Italia vittoriosa, altorilievo che ancora campeggia sopra l’ingresso dell’edificio”.
In concomitanza alla Mostra allestita nella prestigiosa sede dei Musei Civici di Villa Mirabello, la galleria Studio Arteidea di Varese dedica una propria sala espositiva a Vittore Frattini. Insieme alle opere dell’Ottocento e del Novecento Italiano, si potranno quindi ammirare alcuni lavori su carta in cui il tratto raffinato del pennello riconduce sempre al Suo inconfondibile “Segno”. Quattordici opere datate tra il 1981 e il 1993. la mostra sarà inaugurata l’8 dicembre alle ore 11.00.