La stagione di prosa varesina porta a teatro, martedì 26 novembre, alle ore 21: LO ZOO DI VETRO
di Tennessee Williams
Leonardo Lidi, qui alla sua prima prova importante, firma adattamento e regia de Lo zoo di vetro di Tennessee Williams. Dramma familiare che presenta numerosi tratti autobiografici ricorrenti nell’opera dello scrittore statunitense – il desiderio di allontanarsi dalla casa natale, il rapporto tormentato con un padre ostile, l’angoscia e la preoccupazione per la malattia mentale della amatissima sorella –, Lo zoo di vetro è il lavoro con il quale Williams iniziò a farsi conoscere dal grande pubblico. Opera teatrale il cui debutto data 1944, Lo zoo di vetro rielabora la trama di Ritratto di una ragazza di vetro, racconto che lo stesso Williams scrisse dieci anni prima. Ne è protagonista Amanda Wingfield, una madre di famiglia che, abbandonata dal marito, ha dovuto assumersi la responsabilità di crescere da sola i suoi due figli, Tom e Laura – la quale soffre di un grave handicap fisico – allevandoli in un clima pieno di attenzione e tenerezza ma anche di eccessiva preoccupazione per il loro futuro.
Adattamento e regia Leonardo Lidi
con (in ordine alfabetico) Tindaro Granata, Mariangela Granelli, Mario Pirrello, Anahì Traversi
scene e light design Nicolas Bovey
costumi Aurora Damanti
sound design Dario Felli
assistente alla regia Alessandro Businaro
produzione LuganoInScena/LAC Lugano Arte e Cultura in coproduzione con Teatro Carcano Centro d’Arte Contemporanea, TPE – Teatro Piemonte Europa, Centro Teatrale Santacristina
Note di regia
“È come se stessi affrontando un divertito viaggio personale attraverso le famiglie del Teatro. Dopo aver recitato negli Atridi in Santa Estasi di Antonio Latella il ruolo del padre Agamennone, e dopo aver messo in scena Spettri di Ibsen e il focolare della famiglia Alving alla Biennale Teatro, mi sembrava il momento di bussare alla porta di un’altra Casa fondamentale per il mio percorso formativo: i Wingfield.
Lo zoo di vetro, il testo più autobiografico di Tennessee Williams, mi permette appunto di continuare questa ricerca tra le dinamiche più basilari ed elementari del nostro inizio e di farlo in maniera attiva, scomponendo e toccando senza preoccupazioni l’universo proposto dall’autore. Come si muove la famiglia nel tempo? Come si sposta il teatro tra i secoli? Il dramma borghese necessita di limiti dettati (anche) dall’amore e analizzare di volta in volta lo spessore delle pareti che ci circondano resta il mio interesse prioritario in questa esperienza registica. Tom/Tennessee, come suo padre, apprende l’arte del fuggire ma rimane comunque ingabbiato in un album di fotografie, vive costantemente in un limbo tra i tempi e l’unica cosa che può fare per tentare di progredire e di raggiungere un nuovo luogo è raccontare al pubblico un pezzo della propria storia.
Ma dove andiamo quando camminiamo nel buio del futuro?”
Leonardo Lidi
Dopo il diploma d’attore conseguito a Torino e numerose esperienze in cui è diretto da Antonio Latella, Levan Tsuladze, Andrea De Rosa, Kostantin Bogomolov, Ferdinando Bruni, Elio De Capitani e Valter Malosti, Leonardo Lidi decide di confrontarsi con l’impegno registico.
Vincitore del bando College della Biennale Teatro di Venezia per cui dirige Spettri di Ibsen (2018), con Lo zoo di vetro affronta una prova importante che debutta a Lugano nel novembre 2019.
BIGLIETTI:
INTERI: Platea € 32,00 | 1° Galleria € 28,00 | 2° Galleria € 24,00
RIDOTTI: Platea € 28,00 | 1° Galleria € 24,00 | 2° Galleria € 22,00
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