Prima della nuova rotatoria di Largo Flaiano un automobilista pendolare trascorreva fino a tre anni di vita in coda. Un tempo oggi risparmiato grazie alla nuova rotonda e all’eliminazione del semaforo. È il primo dato che emerge dallo studio realizzato dal Comune di Varese che contiene le stime sull’impatto che la nuova rotatoria ha portato sulla viabilità all’ingresso del capoluogo. Il dato si riferisce alla somma di tutto il tempo trascorso in coda da un singolo pendolare che per 35 anni ha raggiunto la città per recarsi al proprio lavoro utilizzando il vecchio accesso a Varese. Senza le lunghe colonne di auto inoltre, oggi non vengono immesse nell’aria di Varese quattro tonnellate di CO2 all’anno, 20 kg di PM10 e 200 kg di Nox. I dati ad un mese e mezzo dall’apertura della nuova rotatoria di Largo Flaiano sono stati presentati martedì 26 marzo in Consiglio comunale dal sindaco Davide Galimberti e dall’assessore Andrea Civati.
Maggiore competitività per la città dunque, con un impatto in termini di ore evitate in coda ogni giorno, e capacità dell’amministrazione di unire le diverse istituzioni per un progetto condiviso, queste le parole del sindaco Davide Galimberti nell’illustrare i risultati di questo primo periodo del nuovo Largo Flaiano. “I primi dati che raccogliamo dall’apertura della nuova rotatoria sono molto positivi – ha detto il sindaco – e riguardano l’impatto diretto e quantificabile in termini di tempo risparmiato dai cittadini. Grazie alla nuova rotonda infatti, i pendolari che ogni giorno percorrono questo tratto di strada possono evitare di perdere tempo in lunghe code. Ma ci sono anche notevoli risvolti anche in termini economici e ambientali. Il nuovo largo Flaiano è un esempio di concretezza nel risolvere un problema durato un secolo e che grazie al metodo di questa amministrazione è stato risolto in meno di 4 anni. L’intervento è la dimostrazione della capacità di unire le diverse istituzioni su un progetto credibile e condiviso. Un metodo che ha consentito di unire i finanziamenti di Regione Lombardia, per 1 milione e mezzo di euro, ministeriali, per oltre 2 milioni e mezzo, e del Comune con circa 1 milione, per un importo complessivo dell’infrastruttura di quasi 5 milioni di euro”.
“Abbiamo iniziato a lavorare sull’idea di risolvere il problema di Largo Flaiano nel 2020 – ha spiegato l’assessore Andrea Civati – e nonostante tutte le difficoltà di un luogo dove confluivano 8 arterie importanti, 10 semafori, una ferrovia e centinaia di sottoservizi, in soli 4 anni siamo arrivati alla meta e abbiamo realizzato la nuova rotatoria. Oggi chi arriva da Milano ci impiega 5 minuti ad entrare in città: un risultato impensabile fino a poco tempo fa. Adesso proseguiremo nel miglioramento complessivo della viabilità, perché ora grazie al nuovo Largo Flaiano possiamo intervenire anche sulla viabilità delle strade intorno a questo importante snodo, e lo faremo con la collaborazione dei cittadini”.
Tornando ai dati, in una intera vita lavorativa dunque un automobilista, prima dell’inaugurazione della nuova rotatoria che ha eliminato i semafori, ha perso 530 mila minuti nel traffico. Se invece si prende un solo anno di pendolarismo, un automobilista ha speso 10 giorni del suo tempo incolonnato nel traffico prima di entrare in città. Non cambia molto se ci si sposta sul versante di viale Borri. Prima dell’intervento di largo Flaiano un automobilista che per 253 giorni lavorativi (esclusi i festivi) arrivava su largo Flaiano da viale Borri, in un anno, perdeva nel traffico tre giorni e mezzo della sua vita. Se si calcola una intera vita lavorativa media di 35 anni i mesi persi in coda diventano oltre quattro.
Insomma una quantità enorme di tempo passato nel traffico a causa della vecchia viabilità di largo Flaiano. Oggi invece, grazie alla nuova rotatoria, chi arriva da Milano ed entra in città, risparmia oltre 10 giorni all’anno, tempo che prima avrebbe perso incolonnato tra le auto. Sono invece quasi tre giorni e mezzo quelli ci sarebbero persi arrivando da viale Borri. Tutto questo traffico inoltre ha avuto un costo sui pendolari che hanno speso in più, stando in colonna, 600 euro di carburante all’anno, 12mila euro se si calcolano vent’anni di code per entrare a Varese.
Ma non c’è solo il tempo perso in auto. Grazie al nuovo largo Flaiano, e quindi all’eliminazione del traffico in ingresso città, Varese può respirare meglio grazie alle 4 tonnellate di CO2 all’anno non emesse da una media di 100 auto in colonna. Questo vuol dire anche 20 kg di PM10 e 200 kg di ossidi di azoto(NOX) in meno.
C’è poi un altro dato importante in termini di competitività e attrattività della nostra città. Il tempo trascorso in coda ogni giorno da un pendolare ha un costo infatti anche in termini economici. Se si calcola la tariffa oraria media di un lavoratore varesino ecco che si scopre che si sono persi in 20 anni su un totale indicativo di 3000 pendolari che entravano in città oltre 43 milioni di euro.