A Varese prende il via l’esperienza formativa di Servizio Civile Universale per una quindicina di ragazze e ragazzi tra i 18 e 28 anni. I giovani saranno attivi in città per 12 mesi, con progetti culturali e di natura sociale che fanno parte del programma promosso anche per questa edizione dal Comune di Varese in collaborazione con CSV Insubria.
“Un’iniziativa che viene proposta in città per il terzo anno consecutivo, un modo positivo di coinvolgere attivamente i ragazzi e le ragazze con un’esperienza formativa, di crescita professionale e personale – spiega l’assessore Stefano Malerba – che consente anche di conoscere e scoprire il mondo istituzionale e quello del terzo settore con uno sguardo dall’interno, con la possibilità di dare un contributo attivo e partecipe per la propria città”.
“Un percorso di co-progettazione e di sinergie tra il pubblico e il terzo settore – dichiara Morena Tevisio di CSV Insubria – con l’opportunità per i giovani di vivere un’esperienza a stretto contatto con le realtà del volontariato e del privato sociale che si occupano di interventi di carattere educativo rivolto a minori. Oltre a CSV Insubria sono coinvolti L’Asilo di Giubiano e la Fondazione Rainoldi come enti di accoglienza. Si opera in un orizzonte non di profitto ma di servizio, che è un patrimonio importantissimo, che dà valore alle nostre azioni di cittadinanza”.
I progetti in cui saranno operativi i giovani riguardano attività nei Musei Civici, per coinvolgere il pubblico con strategie di accoglienza dinamiche, interattive e inclusive, proponendo attività e servizi che favoriscano l’esperienza di visita, e nella Biblioteca Civica, attraverso progetti che vedano come centrale il ruolo della lettura, la valorizzazione del patrimonio librario e la possibilità di avvicinare nuovo pubblico, in particolare i “no users”, come ovvero coloro che utilizzano poco i servizi bibliotecari come adolescenti, giovani, anziani, stranieri. Infine nel progetto promosso in collaborazione con CSV Insubria, che prevede attività rivolte ai più piccoli per contrastare l’impoverimento culturale, anche attraverso la messa in rete dell’associazionismo culturale e dei servizi educativi extra-scolastici.